tag:blogger.com,1999:blog-48963471400912559232024-03-19T10:58:00.490+01:00Il mondo di AndreaIl verbo "leggere" non sopporta l'imperativo, come sognare o amare. Ma proprio come l'amore e il sogno la lettura è indispensabile all'uomo!Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.comBlogger29125tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-59142625217530105202009-08-28T20:00:00.001+02:002009-08-28T20:02:49.796+02:00Agatha Christie<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcp8vidv5JSvdtwgZguwSonzJGIBY5TqbFQWdlLBmg5cm_e1xzHW6y0CVFpGCLsfrjCMdmjpWC146jet_0juPk7qMjyr76pdTvIo79cRBl9fU_ktVwfDxrDEfAlEshXFTW2YWEquJIWto/s1600-h/ac.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 320px; height: 290px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcp8vidv5JSvdtwgZguwSonzJGIBY5TqbFQWdlLBmg5cm_e1xzHW6y0CVFpGCLsfrjCMdmjpWC146jet_0juPk7qMjyr76pdTvIo79cRBl9fU_ktVwfDxrDEfAlEshXFTW2YWEquJIWto/s320/ac.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5375076637615009106" border="0" /></a>Forse mi sarò dimenticato, forse non ci ho pensato prima ma non ho scritto un approfondimento sulla giallista del XX secolo. Sicuramente tutti la conoscete vero? Lei è Aghtatha Cristie. La famosa giallista. Questo è tutto quello che sono riuscito a prendere ed aprprodire.<br /><br />Dame Agatha Mary Clarissa Miller, Lady Mallowan, nota come Agatha Christie (Torquay, 15 settembre 1890 – Wallingford, 12 gennaio 1976), fu una scrittrice britannica. Tra le sue opere si annoverano, oltre ai romanzi gialli che la hanno resa celebre, anche alcuni romanzi rosa scritti con lo pseudonimo di Mary Westmacott. <p>Giallista di fama mondiale, curò sempre i suoi romanzi con grande abilità, creando un’atmosfera intrigante attraverso personaggi ed ambienti di facile riconoscibilità: descrizioni accurate, senso della <em>suspense</em>, ambientazioni realistiche dettagliate, personaggi mai privi di spessore o di caratterizzazione. I suoi personaggi maggiori sono famosi in tutto il mondo: tra questi i più celebri, protagonisti di buona parte della sua produzione letteraria, sono l’investigatore belga Hercule Poirot e la simpatica vecchietta, nonché intrigante indagatrice, Miss Marple.</p> <p>Ancora oggi i suoi romanzi sono pubblicati con successo in tutto il mondo. È la scrittrice inglese più tradotta, anche più di Shakespeare. Nella lingua originale i suoi libri sono stati venduti in un miliardo di copie e in egual numero in almeno quarantacinque lingue differenti.</p> <p>Agatha cresce in una famiglia borghese e, curiosamente, non frequenta nessuna scuola ma viene istruita dalla madre, Clara Boehmer, donna della buona società, dalla nonna e dalle governanti di casa. Il padre, Fred Miller, agente di cambio americano, muore nel 1901; Agatha trascorrerà l’adolescenza tra lo studio e la vita di società all’interno della famiglia.</p> <p>Nel frattempo si appassiona alla musica e, nel 1906, va a Parigi per studiare canto: vuole diventare una cantante lirica, ma gli studi non le danno molte soddisfazioni, probabilmente a causa della sua scarsa attitudine al canto, e decide così di tornare in Inghilterra. Conosce Archibald Christie, colonnello della Royal Flying Corps, con cui si fidanza.</p> <p>Durante la prima guerra mondiale, Agatha lavora presso l’ospedale di Torquay, e lì impara molto sui veleni e sui medicinali, cosa che le tornerà molto utile quando, ispirata da queste conoscenze, deciderà di scrivere romanzi gialli stimolata anche da una sorta di scommessa che aveva fatto con sua sorella la quale riteneva che non sarebbe riuscita a diventare una scrittrice di <em>detective story</em>. Il 24 dicembre 1914 si sposa con Archibald con una cerimonia semplice e da questo matrimonio nascerà nel 1919 la sua unica figlia, Rosalind.</p> <p>In pieno conflitto mondiale inizia a scrivere il suo primo romanzo, <em>The Mysterious Affair at Styles</em> (<em>Poirot a Styles Court</em>), che ha come ambientazione la prima guerra mondiale ma che verrà però pubblicato solo successivamente, nel 1920. L’ispirazione di inventare un personaggio da <em>romanzo giallo</em> venne alla Christie, oltre che dalla sua conoscenza sui veleni appresa al dispensario, dalla lettura dei libri che i degenti, rispediti al fronte, lasciavano in ospedale: libri che davano vita a personaggi ricchi di suggestione come l’Arsenio Lupin di Maurice Leblanc o il giornalista-investigatore Joseph Rouletabille, uscito dalla penna di Gaston Leroux. Le venne così l’idea di inventare a sua volta un personaggio che fosse abile come lo Sherlock Holmes di Conan Doyle ma che non lo <em>imitasse</em> troppo da vicino, sia nell’aspetto che nella conduzione delle indagini.</p> <p>Con un finanziamento del British Museum nel 1923 parte insieme al marito per un viaggio intorno al mondo; nello stesso anno firma un contratto con la rivista “Sketch” per scrivere dodici romanzi che abbiano come protagonista Hercule Poirot.</p> <p>Nel 1926 la vita della Christie è scossa da due eventi per certi versi traumatizzanti: muore sua madre e suo marito chiede il divorzio. Agatha improvvisamente scompare dalla sua casa, vagabondando in stato di amnesia (qualcuno però malignerà che potrebbe essersi trattato di una montatura pubblicitaria); il caso desta grande scalpore e dopo una decina di giorni Agatha, che viene ritrovata ad Harrogate, località termale dell’Inghilterra settentrionale, dove soggiornava in un albergo del posto registrata con il nome dell’amante del marito, non sa dare alcuna spiegazione al riguardo. Il suo biografo nel 2001 ha riscoperto un documento, secondo il quale la Christie scappò e si nascose nell’hotel dove venne poi ritrovata, nella speranza che il marito Archie venisse incolpato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della moglie; il tutto fatto perché Archie la tradiva con la sua segretaria.</p> <p>Sempre nel 1926 parte per le isole Canarie con la figlia Rosalind. Dopo il divorzio Agatha conserverà comunque il cognome del marito, ma solo per ragioni commerciali.</p> <p>Nei tre anni successivi scrive romanzi considerati di valore letterario inferiore rispetto alle opere a cui doveva il successo; poi, durante un viaggio in treno verso Bagdad, ha l’ispirazione per scrivere <em>Assassinio sull’Orient Express</em>, considerato il suo capolavoro. Lo stesso viaggio le fece conoscere l’archeologo Max Mallowan, di molti anni più giovane, che sposerà poco tempo dopo (1930). Nell’hotel Pera Palace di Istanbul, la stanza in cui la Christie aveva alloggiato per qualche tempo durante il suo viaggio a Oriente è stata trasformata in un piccolo museo di cimeli e ricordi della scrittrice.</p> <p>La Christie inizia anche a scrivere in quell’anno <em>La morte nel villaggio</em>, il suo primo romanzo che ha come protagonista Miss Marple, una vecchietta tranquilla e dotata di buon senso, che vive nel paese apparentemente tranquillo di St. Mary Mead, fragile di aspetto ma esperta di criminologia e natura umana, che alterna l’attività investigativa allo sferruzzare a maglia. Pare che la Christie abbia preso a modello per la figura di Miss Marple la sua stessa nonna.</p> <p>Nel 1949 si scopre che era l’autrice non solo di gialli ma, sotto lo pseudonimo di Mary Westmacott, anche di altri romanzi biografici e sentimentali che però ebbero molta minor fortuna della serie gialla.</p> <p>Dal 1952 viene ininterrottamente rappresentata in un teatro londinese una sua commedia, <em>The Mousetrap</em> (<em>Trappola per topi</em>), tratta dalla raccolta <em>Three Blind Mice and Other Stories</em>. La Christie ha scritto altri diciassette lavori teatrali.</p> <p>Nel 1975, in prossimità del Natale, esce l’ultimo romanzo che ha come protagonista Hercule Poirot (<em>Sipario</em>); infatti in quel romanzo Agatha decide di far morire il famoso investigatore. La notizia della morte di Poirot era peraltro apparsa sulla prima pagina del Times il 6 agosto dello stesso anno.</p> <p>La famosa scrittrice inglese invece muore il 12 gennaio 1976 a Willingford nella sua casa di campagna; verrà sepolta nel cimitero di Cholsey nello Oxfordshire. Nella sua stessa tomba due anni dopo verrà tumulata anche la salma del marito. In vita Agatha Christie ha guadagnato più di 20 milioni di sterline.</p> <h3><span>Gialli</span><span style="font-weight: normal; float: none;font-size:x-small;" ></span></h3> <ul><li>1920 <em>The Mysterious Affair at Styles</em> (<em>Poirot a Styles Court</em>, in cui appaiono Hercule Poirot, il Capitano Arthur Hastings e l’Ispettore Capo Japp)</li><li>1922 <em>The Secret Adversary</em> (<em>Avversario segreto</em>, in cui appare la coppia <em>Tommy e Tuppence</em>)</li><li>1923 <em>Murder on the Links</em> (<em>Aiuto, Poirot!</em>)</li><li>1924 <em>The Man in the Brown Suit</em> (<em>L’uomo vestito di marrone</em>)</li><li>1925 <em>The Secret of Chimneys</em> (<em>Il segreto di Chimneys</em>)</li><li>1925 <em>Poirot Investigates</em> (<em>Poirot indaga</em>)</li><li>1926 <em>The Murder of Roger Ackroyd</em> (<em>L’assassinio di Roger Ackroyd</em> tradotto anche come <em>Dalle nove alle dieci</em>)</li><li>1927 <em>The Big Four</em> (<em>Poirot e i quattro</em>)</li><li>1928 <em>The Mystery of the Blue Train</em> (<em>Il mistero del treno azzurro</em>)</li><li>1929 <em>Black Coffee</em> ( <em>finito nell’estate del 1929, scritto come commedia teatrale con principale carattere in H.Poirot viene pubblicato nel 1998 da Harper Collins Publisher , su autorizzazione di Agatha Christie Ltd. società che controlla i diritti delle sue opere, circa vent’anni dopo la morte di Agatha e per suggerimento di Charles Osborne, attore di teatro che piu’ volte aveva interpretato la parte del Dr. Carelli in Black Coffee</em> (Fonte HarperCollins – Londra )</li><li>1929 <em>The Seven Dials Mystery</em> (<em>I sette quadranti</em>)</li><li>1929 <em>Partners in crime</em> (<em>Tommy e Tuppence: in due s’indaga meglio)</em></li><li>1930 <em>The Murder at the Vicarage</em> (<em>La morte nel villaggio</em> o <em>Omicidio su misura</em>, in cui appare per la prima volta Miss Jane Marple)</li><li>1930 <em>The Mysterious Mr Quin</em> (<em>Il misterioso signor Quin</em> appare Mister Harley Quin)</li><li>1930 <em>The Thirteen Problems</em> (<em>Miss Marple e i tredici problemi</em>)</li><li>1931 <em>The Sittaford Mystery</em> (<em>Un messaggio dagli spiriti</em>)</li><li>1932 <em>Peril at End House</em> (<em>Il pericolo senza nome</em>)</li><li>1933 <em>The Hound of Death</em> (<em>Il segugio della morte</em>, dodici racconti in cui si cimenta col mondo degli spiriti, di cui era un’appassionata seguace)</li><li>1933 <em>Lord Edgware Dies</em> (<em>Se morisse mio marito</em>)</li><li>1934 <em>Murder on the Orient Express</em> (<em>Assassinio sull’Orient-Express</em>)</li><li>1934 <em>Parker Pyne investigates</em> (<em>Parker Pyne indaga</em>, dodici racconti gialli brevi)</li><li>1934 <em>The Listerdale mystery</em> (<em>Il mistero di lord Listerdale e altre storie</em>, dodici racconti gialli brevi)</li><li>1935 <em>Three Act Tragedy</em> (<em>Tragedia in tre atti</em>)</li><li>1935 <em>Why didn’t they ask Evans?</em> (<em>Perché non l’hanno chiesto a Evans?</em>)</li><li>1935 <em>Death in the Clouds</em> (<em>Delitto in cielo</em>)</li><li>1936 <em>The A.B.C. Murders</em> (<em>La serie infernale</em>)</li><li>1936 <em>Murder in Mesopotamia</em> (<em>Non c’è più scampo</em>)</li><li>1936 <em>Cards on the Table</em> (<em>Carte in tavola</em>)</li><li>1937 <em>Death on the Nile</em> (<em>Poirot sul Nilo</em>)</li><li>1937 <em>Dumb Witness</em> (<em>Due mesi dopo</em>)</li><li>1937 <em>Murder in the Mews</em> (<em>Quattro casi per Hercule Poirot</em>)</li><li>1938 <em>Appointment with Death</em> (<em>Appuntamento con la morte</em> o anche <em>La domatrice</em>)</li><li>1939 <em>And Then There Were None</em>, pubblicato inizialmente come <em>Ten Little Niggers</em> e noto anche come <em>Ten Little Indians</em> (<em>Dieci piccoli indiani</em> oppure …e poi non rimase nessuno.)</li><li>1939 <em>Murder is Easy</em> (<em>È troppo facile</em>)</li><li>1939 <em>Hercule Poirot’s Christmas</em> (<em>Il Natale di Poirot</em>)</li><li>1939 <em>The Regatta Mystery and Other Stories</em> (<em>In tre contro il delitto</em>)</li><li>1940 <em>Sad Cypress</em> (<em>La parola alla difesa</em>)</li><li>1941 <em>Evil under the Sun</em> (<em>Corpi al sole</em>)</li><li>1941 <em>N or M?</em> (<em>Quinta colonna</em>)</li><li>1941 <em>One, Two, Buckle My Shoe</em> (<em>Poirot non sbaglia</em>)</li><li>1942 <em>The Body in the Library</em> (<em>C’è un cadavere in biblioteca</em>)</li><li>1942 <em>Five Little Pigs</em> (<em>Il ritratto di Elsa Greer</em>)</li><li>1942 <em>The Moving Finger</em> (<em>Il terrore viene per posta</em>)</li><li>1944 <em>Towards Zero</em> (<em>Verso l’ora zero</em>)</li><li>1944 <em>Sparkling Cyanide</em> (<em>Giorno dei morti</em>)</li><li>1945 <em>Death comes as the End</em> (<em>C’era una volta</em>)</li><li>1946 <em>The Hollow</em> (<em>Poirot e la salma</em>)</li><li>1947 <em>The Labours of Hercules</em> (<em>Le fatiche di Hercule</em>, dodici racconti brevi con Hercule Poirot)</li><li>1948 <em>Taken at the Flood</em> (titolo negli USA, <em>There is a Tide</em>) (<em>Alla deriva</em>)</li><li>1949 <em>Crooked House</em> (<em>È un problema</em>)</li><li>1950 <em>A Murder is Announced</em> (<em>Un delitto avrà luogo</em>)</li><li>1950 <em>Three Blind Mice and Other Stories</em> (<em>Tre topolini ciechi e altre storie</em>, nove racconti brevi di cui alcuni con protagonisti Miss Marple ed Hercule Poirot)</li><li>1951 <em>They came to Baghdad</em> (<em>Il mondo è in pericolo</em>)</li><li>1952 <em>Mrs McGinty’s Dead</em> (<em>Fermate il boia</em>)</li><li>1952 <em>They do it with Mirrors</em> (<em>Miss Marple: giochi di prestigio</em>)</li><li>1953 <em>A Pocketful of Rye</em> (<em>Polvere negli occhi</em>)</li><li>1953 <em>After the Funeral</em> (<em>Dopo le esequie</em>)</li><li>1955 <em>Hickory Dickory Dock</em> (<em>Poirot si annoia</em>)</li><li>1955 <em>Destination Unknown</em> (<em>Destinazione ignota</em>)</li><li>1956 <em>Dead Man’s Folly</em> (<em>La sagra del delitto</em>)</li><li>1957 <em>4:50 from Paddington</em> (<em>Istantanea di un delitto</em>)</li><li>1957 <em>Ordeal by Innocence</em> (<em>Le due verità</em>)</li><li>1959 <em>Cat Among the Pigeons</em> (<em>Macabro quiz</em>)</li><li>1961 <em>The Pale Horse</em> (<em>Un cavallo per la strega</em>)</li><li>1961 <em>Double Sin</em> (<em>Appuntamento con la paura</em>)</li><li>1962 <em>The Mirror Crack’d from Side to Side</em> (<em>Silenzio: si uccide</em> o anche <em>Assassinio allo specchio</em>)</li><li>1963 <em>The Clocks</em> (<em>Sfida a Poirot</em>)</li><li>1964 <em>A Caribbean Mystery</em> (<em>Miss Marple nei Caraibi</em>)</li><li>1965 <em>At Bertram’s Hotel</em> (<em>Miss Marple al Bertram Hotel</em>)</li><li>1966 <em>Third Girl</em> (<em>Sono un’assassina?</em>)</li><li>1967 <em>Endless Night</em> (<em>Nella mia fine il mio principio</em>)</li><li>1968 <em>By the Pricking of my Thumbs</em> (<em>Sento i pollici che prudono</em>)</li><li>1969 <em>Hallowe’en Party</em> (<em>Poirot e la strage degli innocenti</em>)</li><li>1970 <em>Passenger to Frankfurt</em> (<em>Passeggero per Francoforte</em>)</li><li>1971 <em>Nemesis</em> (<em>Miss Marple: Nemesi</em>)</li><li>1972 <em>Elephants Can Remember</em> (<em>Gli elefanti hanno buona memoria</em>)</li><li>1973 <em>Postern of Fate</em> (<em>Le porte di Damasco</em>)</li><li>1974 <em>Poirot’s Early Cases</em> (<em>I primi casi di Poirot</em> diciotto brevi storie del mistero)</li><li>1975 <em>Curtain, the last case of Poirot (</em>Sipario<em>, l’ultimo caso di Poirot, scritto quattro decadi prima)</em></li><li>1976 <em>Sleeping Murder</em> (<em>Addio Miss Marple</em>, l’ultimo caso di Miss Marple, scritto quattro decadi prima)</li><li>1977 <em>While the light lasts</em> (<em>La casa dei sogni</em>, raccolta di racconti pubblicati in un unico volume per la prima volta)</li></ul>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-51562322580255724982009-08-07T13:50:00.000+02:002009-08-07T15:28:12.277+02:00Cocktail letale<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7NUblM-KNSZm8JszdvDNtKeUcqikoqO1pW-ZTKIvUCfLgumN_XeEDOqqUnAabtWRDqPIUjekcA-EKEZkwK3H2Y8XLCdco74PkLDPOGWz_-CdbaZhiyYVcw1r7NGlp0ajpRKV56bjbFDE/s1600-h/9788860614704.jpeg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 150px; height: 235px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7NUblM-KNSZm8JszdvDNtKeUcqikoqO1pW-ZTKIvUCfLgumN_XeEDOqqUnAabtWRDqPIUjekcA-EKEZkwK3H2Y8XLCdco74PkLDPOGWz_-CdbaZhiyYVcw1r7NGlp0ajpRKV56bjbFDE/s320/9788860614704.jpeg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5367212207743894338" border="0" /></a>Come lo si capisce dal titolo, è un libro giallo. Questo libro è di Jessica Fletcher non so se avete mai sentito nominare questo nome. Quella simpatica signora che dove ci sta lei muore sempre qualcuno. Di solito, per chi la conosce, sa che appena arriva lei in un posto muore qualcuno o qualcuna a seconda dei casi. Questa volta non è andata così. Lei è andata ad un funerale a Key West nel sud della Florida. Da come descrive lei la città se potessi andarci ci andrei subito senza nemmeno preparare la valigia. Per motivi che non dipendono da me, devo rimanere qua a Napoli. Secondo tutti la sua amica, è morta di cause naturali dovute ad un eccesso di caffeina. C'è da dire che, lei soffriva di cuore e quindi è morta con un infarto acuto del mio cardio. Sinceramente, ho visto sull'enciclopedia, ma neanche io ho capito che sarebbe. Il miocardio, da quanto ho capito, è un muscolo del cuore. Quando vanno a controllare la borsetta della vittima, trovano delle pillole blue. Attenzione però queste pillole non sono viagra come qualcuno può pensare, ma semplici pillole dimagranti. Il suo medico personale, che guarda caso è amico della signora Fletcher trova strano questo fatto. Chiedono un po' in giro e nessuno dichiara che Portia la vittima, prenda queste pillole. Ovviamente la signora in giallo invece di godersi la vacanza si mette ad indagare su chi potesse essere l'assassino. C'è da dire che, tra varie e approfondite descrizioni si riesce a scoprire chi sia stato l'assassino. Non per essere cattivo, ma io anche se so visto che ho letto il libro, chi è l'assissino non ve lo posso dire altrimenti a chi piace leggere i gialli, si rovina la sorpresa. Per esempio c'è da dire che tra gli amici stavamo parlando di Agatha Cristie non so se la conoscete, be' un mio amico, di nome Lorenzo ha letto il libro "dieci piccoli indiani" ma non volendo mi ha detto anche la fine. Adesso anche se lo possiedo come libreria personale non ci trovo nessuno interesse a leggerlo perchè già so la fine. Io ci sono rimasto davvero male lo devo ammettere e non vorrei che lo rimaniate anche voi quindi non vi dico chi è il colpevole. Devo dire che il libro, è scritto davvero scorrevole e facile da leggere. Io in quindici giorni l'ho finito di leggere. Ne ho comprato un altro che, vi posso anticipare e sempre giallo. Me lo porterò per le vacanze e lo leggerò li.<br />Quindi vi saluto e vi aguro buone vacanze a tutti.<br /></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-11798076792400441142009-07-31T19:43:00.001+02:002009-07-31T19:45:29.252+02:00L’ultimo García Márquez, o letteratura d’evasione<div style="text-align: justify;"><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" >Preceduto dalla solita pletora di recensioni previe, ecco il nuovo libro.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Il tam tam era iniziato almeno un anno prima. Inviati si erano per tempo recati a Bogotà per interrogare "amici e familiari". Poi il libro esce e quello stesso giorno, o qualche giorno prima, per la critica, unanime, Gabriel García Márquez, "maestro absoluto", "è tornato ad offrire un'altra espressione memorabile delle sue eccezionali doti di affabulatore". Esaltano i recensori “la suprema obiettività del grande scrittore", "la potenza con la quale si narrano i momenti più sinistri", che "non arriva ad occultare il lirismo delicato, commovente". Per loro non solo "lo stile dell'autore fiammeggia splendente, segnato come sempre da una poetica radicale" ma anzi, l’opera si segnala per la "visibile ricerca della sobrietà".</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > La rassegna di opinioni qui brevemente riassunta è del tutto corrispondente all’accoglienza riservata a <i>Vivere per raccontarla</i>. Eppure è falsa. Invece di rifarci a pagine uscite nell’ultimo mese, abbiamo riportato citazioni, del tutto identiche, riservate nel 1994 al romanzo <i>Del amor y otros demonios</i>. (Gabriel García Márquez, <i>Del amor y otros demonios</i>, Barcelona, Mondadori, 1994. Ed. it.: <i>Dell'amore e di altri demoni</i>, trad. di Angelo Morino, Milano, Mondadori, 1994. Per non fare torto a nessun recensore italiano, la fonte è spagnola: Miguel García-Posada, "Amor y posesiones. La nueva y magistral novela de García Márquez", <i>El País</i>, Madrid, 23 aprile 1994).</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Un autore settantenne a corto di ispirazione si mette a scrivere una torrenziale autobiografia. Esce il primo volume che copre i primi trenta anni di vita. Sono novecento pagine, ridotte per fortuna da un pietoso ma insufficiente lavoro di editing a poco più di cinquecento. A sostegno del libro, prima della sua uscita, esce un mare di recensioni. Tutto normale.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Ma resta la domanda. Perché i libri di García Márquez sono – come si legge invariabilmente ad ogni nuova uscita, con una formula che è stucchevole citazione di un titolo dello stesso autore – ‘successi annunciati’. Perché questa unanime apologetica accoglienza, del tutto ingiustificata se si guarda alla qualità dell’opera. E come può essere che questo autore sia giudicato il più alto della seconda metà del ventesimo secolo?</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Alla domanda rispondiamo in questo modo: tutta colpa, o merito, dell’establishment editoriale. Il pubblico, i lettori, sono innocenti, o succubi di un gioco giocato a loro danno.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Innanzitutto, García Márquez piace al ‘recensore normale’. García Márquez non pone problemi, non comporta rischi. Con lui non si hanno sorprese. Si è certi di poter fare un ricco pezzo, non smascherabile, anche senza aver perso tempo a leggere le pletoriche pagine di ogni nuovo libro.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Perché da troppi anni i libri di García Márquez sono tutti uguali. Per le sue opere vale l’opinione con la quale, secondo Borges, il critico Paul Groussac accoglieva le nuove edizioni del <i>Diccionario de la Real Academia</i>: ognuna fa rimpiangere le precedenti. Nella memoria del lettore i libri, mere ripetizioni l’uno dell’altro, si confondono. Ogni opera apparendo citazione, o rimasticatura della precedente. Perciò la recensione non pone problemi. Si sa cosa scrivere.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Chiunque sa imbastire quattro frasi parlando del mondo magico e meraviglioso di Macondo, che sulle carte geografiche è Aracataca. E fa sempre piacere al recensore ricordare la facile storia del figlio del telegrafista che apprende a narrare ascoltando le storie raccontate dalla nonna. Lo scrittore che è un inveterato sognatore ma che è anche impegnato politicamente. Da lì è facile il passaggio all’America Latina, il Tropico, i Cairaibi, i ritmi del bolero e della salsa, sole a picco e tramonti dagli incredibili colori, treni dalle piccole carrozze rosse che si immergono nel verde, bus colorati. (Per questa via, ci può scappare anche l’ennesimo reportage, l’ennesimo viaggio di un giornalista a Cartagena, e lungo il rio Magdalena).</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Oltretutto, il recensore si sentirà gratificato, rendendosi contro di essere in grado di maneggiare lo stesso stile del celebrato autore di cui presenta l’opera. Perché lo stile è codificato, ben identificato, ma facilmente imitabile.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Ciò che scrive García Márquez è indistinguibile da ciò che scrivono i suoi recensori, ciò che scrive un recensore è indistinguibile da ciò che scrive ogni altro recensore. Leggete questa frase: <i>Vivir para contarla</i> “è una lotta con l’acido della nostalgia e con l’ossido del tempo, per restituire in otto capitoli magistrali una peripezia affascinante”. Non vi dico chi ha scritto la frase, perché è inutile. È evidente che avrebbe potuto scriverla lo stesso García Márquez, che da decenni incensa e imita se stesso. Ma avrebbe potuto scriverla anche qualsiasi eccelso critico, e anche qualsiasi giornalista. Scrivere come un Premio Nobel, come il miglior autore contemporaneo, che soddisfazione! E via dunque con le recensioni.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Ma naturalmente, l’incredibile successo di García Márquez non nasce solo dal piacere del recensore. C’è di più.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Per l’industria editoriale globale intesa nel suo complesso, García Márquez è, e si conferma con maggior fulgore ad ogni nuova stagione, l’autore ideale.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Perché nessuno come García Márquez offre la merce letteraria più facile da vendere: letteratura d’evasione. Tratta di temi esotici, di un mondo lontano (non importa se inesistente) nel quale è bello immaginare di poter fuggire. Un mondo che sostiene e rinforza il mercato del viaggio organizzato: villaggi vacanza, facile turismo. Ma García Márquez offre, ed in questo non ha concorrenti, anche l’evasione politica. Solo lui porta con sé l’immaginario di una stagione politica di facili utopie rivoluzionarie, rimanda all’icona del Che Guevara, solo lui propone oggi una lettura decente della figura di Fidel Castro.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > E ancora. García Márquez è l’autore ideale perché dietro ogni libro è sempre ben presente il personaggio. Un personaggio particolarmente facile da vendere. Ostenta le sue idee di sinistra, e un machismo tutto latinoamericano, ma si sa che non c’è motivo di temerlo. Le sue contraddizioni fanno di lui una pedina manovrabile. Se ne era venuto in Europa negli anni cinquanta solo perché alcune cronache giornalistiche l’avevano reso inviso alla dittatura di Rojas Pinilla. Negli anni sessanta lascia New York, dove era per conto dell’agenzia castrista Prensa Latina, quando ancora sembra che lo sbarco alla Baia dei Porci sia un successo. Annuncia solennemente che non scriverà più un romanzo fino alla caduta di Pinochet, ma poi cambia idea e pubblica <i>L’amore ai tempi del colera</i>. Negli anni ottanta lascia precipitosamente la Colombia perché teme di essere interrogato dalla polizia che indaga sul gruppo guerrigliero M-19. E quando ormai è un mostro sacro minaccia ancora a più riprese di lasciare il proprio paese a causa di attacchi alla libertà di pensiero, che sono invece al massimo attacchi all’entità dei suo diritti d’autore.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Nessuno è come lui. Solo García Márquez si scaglia contro il Premio Nobel, bollandolo come “alloro senile”, e però l’anno dopo, avendolo vinto lui, senza pudore va a ritirarlo.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Fa comodo a tutti questo autore che produce merce così facile, merce più piacevole da leggere di quella prodotta da una Allende o di un Baricco. È il Maradona della letteratura; come Maradona virtuoso, dotato di una maestria ingenua, di una innata abilità di giocoliere del linguaggio – ma uomo debole, ricattabile. Fa comodo a tutti questa voce standard del Terzo Mondo latinoamericano. Fa comodo il personaggio non all’altezza del nostro stile e della nostra raffinatezza. Mentre lo incensiamo, in fondo ridiamo di lui. E facendolo ricco lo sfruttiamo, costringendolo in un ruolo, arricchendoci alle sue spalle.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > Eppure dovremmo avere più rispetto di questo autore. <i>Cent’anni di solitudine </i>e l’<i>Autunno del Patriarca</i> restano capolavori. Ma i capolavori si salvano se si evita l’ipocrita, generalizzata apologia. Se si separa l’opera dalle mollezze e dalla decadenza del personaggio-autore. Invece, all’industria editoriale serve pompare il personaggio, valorizzare qualsiasi sua opera. Perciò si persegue l’operazione di livellare tutto in basso. Acciocché nuovi libri siano venduti, l’imitazione del capolavoro, scritta alla maniera di Márquez dallo stesso Márquez, deve apparire agli occhi del lettore indistinguibile dai testi di Márquez veramente dotati di valore.</span><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style=";font-family:Arial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular;font-size:100%;" > C’è in aggiunta, naturalmente, un ulteriore effetto nefasto. L’enorme spazio attribuito a García Márquez offusca l’immagine dell’intera letteratura ispanoamericana. Autori di straordinario rilievo – Lezama Lima, Rulfo, Onetti, ma è penoso doversi limitare a citare solo qualche nome – sono pressoché dimenticati. Giovani autori interessanti sono del tutto ignorati. Mentre godono di una qualche luce riflessa, e quindi di un immeritato credito, gli autori che nella loro pochezza si avvicinano allo stereotipo marqueziano. È il caso di Luis Sepúlveda</span></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-56851656903004982002009-07-28T13:26:00.000+02:002009-07-28T13:26:08.214+02:00Il giallo mondadori festaggia 80 anni<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJdX8Jco5OYKTQqHZC_KMfbF-61EqzxhUy4f7HD7dkFqwXFSAZMW_sALTK9OPqtIdfabrbjoqIU47rZkcaimwmoyUmaQb-8NIh9OrGwSYhI9XE4FnP0J3FwOkYtcXyrhJU-LQ26U5X588/s1600-h/gialli1-210x300.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 210px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJdX8Jco5OYKTQqHZC_KMfbF-61EqzxhUy4f7HD7dkFqwXFSAZMW_sALTK9OPqtIdfabrbjoqIU47rZkcaimwmoyUmaQb-8NIh9OrGwSYhI9XE4FnP0J3FwOkYtcXyrhJU-LQ26U5X588/s320/gialli1-210x300.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5363470477903696386" border="0" /></a>NOVARA, 27 LUG 2009 - Compie 80 anni la collana editoriale che ha impresso il proprio nome ad un intero genere letterario. Già, perchè se in Italia - e solo in Italia - riferendosi ad un romanzo poliziesco si parla di “giallo”, lo si deve proprio a questa fortunatissima serie di libri dalla copertina color giallo, inaugurata nel lontano 1929 dall’editore Mondadori.<br /><div style="text-align: justify;"><br />La collana nacque per iniziativa di Lorenzo Montano e trovò terreno fertile nella visione imprenditoriale di Arnoldo Mondadori, il fondatore della casa editrice di Segrate, all’epoca intenzionato ad ampliare il suo catalogo con una robusta iniezione di autori stranieri.<br /><br />Fu così che nel 1929 uscì il primo volume della collana: si trattava di un romanzo di S.S. Van Dine dal titolo “La strana morte del signor Benson”. Questa prima serie dei gialli Mondadori si chiamava “I libri Gialli” e durò fino al 1941. Dopo la sospensione delle pubblicazioni decisa dal Miniculpop tra il 1941 e il 1945, la collana riprese con rinnovato slancio nell’aprile del 1946 con il titolo di “I Gialli Mondadori” , successivamente trasformato in “Il Giallo Mondadori”. La scelta dell’edicola quale canale disributivo, compiuta nell’immediato dopoguerra, ne facilitò la diffusione presso il grande pubblico e presso tutti gli strati sociali.<br />Ad oggi si contano quasi 3000 numeri della sola collana iniziata nel 1946; a questi vanno aggiunti i 266 numeri pubblicati tra il 1929 e il 1941, più i tantissimi volumi dati alle stampe per conto dei vari supplementi e collane parallele che si sono succeduti nel corso degli anni.<br /><br />Tratto distintivo di tutti i gialli Mondadori fin dal numero 1 di quel lontano 1929: il colore giallo delle copertine. Grazie ad esso, si diffuse l’abitudine di designare come “giallo” ogni romanzo di genere poliziesco. Un neologismo che ben presto diventò di uso comune.<br />Agatha Christie divenne nota in Italia grazie ai gialli Mondadori<br /><br />Agatha Christie divenne nota in Italia grazie ai gialli Mondadori<br /><br />Tutti i più grandi scrittori della golden age del genere poliziesco sono stati lanciati sul mercato italiano dai gialli Mondadori: da Agatha Christie a Ellery Queen, da Rex Stout a John Dickson Carr, da Erle Stanley Gardner a Cornell Woolrich, da Raymond Chandler a James Hadley Chase, solo per citarne alcuni.<br /><br />Tra i direttori della collana, meritano una menzione speciale Alberto Tedeschi, il più longevo, che la guidò dal dopoguerra alla fine degli anni settanta, e Oreste del Buono, uno dei più grandi specialisti italiani nel campo della letteratura popolare, che la diresse negli anni ottanta. Attualmente i gialli Mondadori sono affidati alle cure di uno scrittore-editor del calibro di Sergio Altieri.<br /><br />Per celebrare in modo adeguato gli 80 anni di vita della collana, la Mondadori ha deciso di pubblicare in libreria, nella collana Oscar, alcuni dei titoli che hanno fatto la storia dei gialli Mondadori. Si tratta di 8 volumi, con l’immancabile cover color giallo, in edizione speciale a tiratura limitata, in vendita al prezzo di 9 euro ciascuno.<br />I titoli e gli autori selezionati sono autentici capisaldi della letteratura di genere. Eccone l’elenco.<br />- I 39 SCALINI di JOHN BUCHAN (John Buchan)<br />- ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS (Agatha Christie)<br />- IL MASTINO DEI BASKERVILLE (Arthur Conan Doyle)<br />- IL FALCO MALTESE (Dashiell Hammett)<br />- IL GATTO DALLE MOLTE CODE (Ellery Queen)<br />- NERO WOLFE CONTRO L’FBI (Rex Stout)<br />- LA LEGGE DEI QUATTRO (Edgar Wallace)<br />- LA SPOSA IN NERO (Cornell Woolrich)<br />Se ve li foste persi, è l’occasione giusta per rimediare.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb7Zbk5nfDUMpGLBGgkdbsmsAMbw4cYNvmaD-o49x46466Jby3JtJdPYtv8q4MevmIflUVetwwkh7CONekcZ-r2v3AwSuhJ7VW7DhFy796VqbEmMRxvd8M_1edXD-TKtq57q1ZXHrY_gM/s1600-h/gialli_christie.jpg"><img style="cursor: pointer; width: 147px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb7Zbk5nfDUMpGLBGgkdbsmsAMbw4cYNvmaD-o49x46466Jby3JtJdPYtv8q4MevmIflUVetwwkh7CONekcZ-r2v3AwSuhJ7VW7DhFy796VqbEmMRxvd8M_1edXD-TKtq57q1ZXHrY_gM/s320/gialli_christie.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5363470562563417906" border="0" /></a><br /></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-58884837135925475422009-07-25T12:29:00.001+02:002009-07-25T12:31:05.184+02:00I libri bruciati da Hitler<div style="text-align: justify;">Tutto doveva esser fatto rapidamente, con la velocità del vento. L´ordine perentorio di bruciare gli scritti di autori ebrei «in occasione della vergognosa campagna diffamatoria del mondo ebraico contro la Germania», non proveniva da Goebbels o da Hitler, ma dal novello ufficio stampa e propaganda dell´associazione studentesca tedesca che in meno di un mese, dal 12 aprile al 10 maggio del 1933, organizzò alacremente e sistematicamente il rogo dei libri proibiti non solo a Berlino ma in ogni città universitaria della Germania. Gli studenti dovevano innanzitutto «ripulire» i propri scaffali, quelli di parenti e conoscenti e poi quelli di tutte le librerie possibili; il rogo sulle pubbliche piazze doveva essere reclamizzato e promosso a dovere, possibilmente con testi di propaganda «contro il distruttivo spirito ebraico» redatti da scrittori compiacenti. Non mancava nemmeno una sorta di manifesto studentesco con 12 tesi aberranti tra cui quella che recitava: «L´ebreo che scrive in tedesco, mente».<br />Ed infine ecco le fiamme alte 10, 12 metri che la notte di mercoledì 10 maggio illuminarono l´Opernplatz a Berlino, gremita di folla che assisteva allo spettacolo. E nessuno che protestava. C´era Goebbels attorniato dalle SA in soprabito chiaro che contemplò a lungo l´incendio e poi annunciò «la fine dell´epoca di un eccessivo intellettualismo ebreo». Erich Kaestner vide i suoi libri gettati alle fiamme mentre qualcuno faceva il suo nome e urlava «contro la decadenza e il degrado morale!» e che da allora, da beniamino del pubblico divenne «persona non gradita». Kaestner fu uno dei pochi scrittori della lista nera che rimase in patria come «cronista», forse perché gli mancava il coraggio di emigrare. Altri si tolsero la vita o vennero uccisi in un lager, oppure andarono all´estero, il più delle volte senza mezzi e senza possibilità di pubblicare le loro opere. E quando dopo la fine della guerra tornarono in patria, non trovarono la Germania di prima, non si sentirono più «a casa»: il pubblico li aveva irrimediabilmente dimenticati.<br />Eppure nella Repubblica di Weimar avevano tutti goduto di una notevole notorietà. Ernst Glaeser, ad esempio, con Classe 1902, un ritratto della sua generazione ancor oggi più che godibile, aveva suscitato l´entusiasmo di Hemingway; Edlef Koeppen era diventato notissimo nel ‘28 con il suo romanzo Bollettino di guerra; un certo seguito lo avevano avuto anche gli anarchici ribelli come Rudolf Geist che scrisse migliaia di pagine e alla fine andò di porta in porta a vendere cartoline con le sue poesie; c´erano i comunisti «di cuore», senza la tessera di partito ma sempre dalla parte dei deboli e degli oppressi come Oskar Maria Graf o come Egon Erwin Kisch, straordinario reporter e corrispondente di guerra che andò in esilio in Messico e morì nel ‘48; grande risonanza avevano avuto i cronisti della cultura ebraica in Germania come Georg Hermann, ucciso a Auschwitz nel ‘43 e biografi di talento come Franz Blei, re dei caffè viennesi, autore di quel Bestiarum Literaricum definito da Kafka «la letteratura mondiale in mutande».<br />La loro storia e quella di tutti i 94 scrittori tedeschi i cui libri furono dati alle fiamme 75 anni fa, assieme a quelli di 37 autori stranieri, sono raccontate in un libro prezioso, per molti versi stupefacente: Il libro dei libri bruciati (Volker Weidermann: Das Buch der verbrannten Buecher, ed. Kiepenheuer & Witsch, pagg. 255) Stupefacente perché l´appassionata e appassionante ricerca fatta dall´autore del volume su internet e nelle librerie antiquarie ha portato alla scoperta di opere di notevole valore da allora dimenticate a causa del rogo dei libri. Prezioso perché contiene le storie inedite, spesso tragiche e inquietanti di tutti gli intellettuali perseguitati dal regime nazista e perché rende giustizia agli scrittori dimenticati o ignorati ai quali viene dato molto più spazio che a quelli celebri. Senza questo libro l´obiettivo dei nazisti di cancellare per sempre dalla memoria i nomi di tanti autori ebrei sarebbe stato quasi raggiunto, osserva giustamente l´autore del libro nella sua introduzione.<br />«Non si faccia illusioni. L´inferno è al governo», scrisse Josef Roth già nel febbraio del ‘33 all´amico Stefan Zweig che faticava a credere di essere diventato uno degli scrittori più odiati in Germania. I suoi libri erano stati dati alle fiamme assieme a quelli di Werfel, di Schnitzel, di Wassermann, di Klaus Mann, ma lui, lo scrittore di lingua tedesca più letto nel mondo, era convinto di essere stato scambiato con Arnold Zweig, comunista militante odiato dal regime. Cercò compromessi, sperò che la follia collettiva avesse termine rapidamente. Roth al contrario aveva capito immediatamente che la loro vita professionale e materiale era annientata. Alla fine entrambi andarono in esilio e entrambi vi persero la vita: Roth morì in un ospedale di Parigi nel ‘39, Zweig tre anni dopo si tolse la vita in Brasile.<br />Coinvolgenti e di estremo interesse sono le storie di tutti gli scrittori sinora dimenticati a causa del rogo: sconcertante quella di Armin T. Wegner che dopo la guerra era stato dato per morto e che invece visse sino al 1978 a Positano dove si era trasferito nel ‘36. Autore di un avventuroso e fascinoso libro di viaggi, Al crocevia dei mondi del 1930, moralista e nemico della guerra, scrisse nell´aprile del ‘33 una lettera aperta a Hitler in cui con incredibile ingenuità spiegava al Führer perché la Germania avesse bisogno degli ebrei e perché gli ebrei amassero tanto la Germania. In realtà non aveva nessuna voglia di lasciare la sua patria: «Andar via è come morire» ripeteva. Ma la Gestapo lo mise in carcere, lo torturò, lo mandò nel lager di Oranienburg da dove riuscì a fuggire. A Positano stava ogni giorno alla scrivania davanti a una pila di fogli bianchi. Non riuscì mai più a scrivere un rigo.<br />Con il grandioso romanzo satirico Solneman l´invisibile del 1914, tenuto in gran conto da Thomas Mann, lo scrittore Alexander Moritz Frey riscosse il suo primo grande successo; ebbe però per sua disgrazia, anche un altro ammiratore, Adolf Hitler, suo compagno di reggimento nella prima guerra mondiale. Il futuro Führer mostrava molto interesse per le sue opere e cercò inutilmente di mettersi in contatto con lui, ma Frey lo evitava accuratamente: lui era rigorosamente contro ogni odio di razza, contro ogni fanatismo, contro i militari. «Voglio, voglio, voglio dire la verità, voglio dire: i militari e la guerra sono la più ridicola, vergognosa, stupida cattiveria del mondo», afferma alla fine del racconto delle sue esperienze di guerra, uscito nel ‘29 e giudicato dai critici addirittura superiore al celebre All´ovest niente di nuovo di Remarque. Nel ‘33 le SA gli distrussero casa e Frey lasciò la Germania senza soldi, senza la possibilità di pubblicare i suoi lavori, senza più cittadinanza; in Svizzera trovò il sostegno e l´aiuto di Thomas Mann. Morì a Basilea nel 1957, povero e dimenticato.<br />Certamente il più fortunato di tutti fu Erich Maria Remarque. La notte del rogo lui, che si trovava al sicuro in Ticino, sentì per radio, con lo scrittore Emil Ludwig, il crepitio delle fiamme e i discorsi esaltati dei gerarchi nazisti. Era stato uno dei primi a emigrare: il 29 gennaio, alla vigilia della presa di potere di Hitler, aveva fatto una corsa non stop, a bordo della sua Lancia, da Berlino a Porto Ronco. Sapeva bene di essere il nemico numero uno dei nazisti a causa del suo celeberrimo romanzo che prometteva «la verità sulla guerra». All´ovest niente di nuovo - il libro tedesco di maggior successo del XX secolo, 20 milioni di copie vendute, da cui trassero il film - , dopo aver dato adito a una serie di infiammati dibattiti, era stato boicottato in tutti i modi dai nazisti: parlava di miseria infinita, di noia, di mancanza di senso della prima guerra mondiale, della morte ben poco eroica dei soldati. Un libro più che pericoloso per i seguaci di Hitler che non riuscirono a impedirne lo strepitoso successo.<br />Remarque scelse il silenzio, si dichiarò estraneo alla politica, ma intanto continuava a scrivere sul destino degli emigranti e sui campi di concentramento anche durante il suo leggendario soggiorno negli Stati Uniti dove divenne uno degli scrittori e sceneggiatori più amati dagli americani. Nonostante questo, chi legge i suoi diari scopre un uomo irrimediabilmente depresso e pieno di paure. Paura della scrivania, del lavoro, della solitudine.</div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-8347405899916590252009-07-02T16:03:00.000+02:002009-07-02T16:03:55.756+02:00L'arte della guerra<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5B4eCAjg9cFOMVV2CQHjVJysW7cAMaLauU1HjaJb0gt0iSYb2MchXZQOeL2EOxDox1Wj-aVvzU0jPEyD3RDEJGCVVZLRu5xfOaPI1wGGhr2zi2DsHIsCK0cVJ-Ikr0Q38Xe4i2pkfAJ8/s1600-h/518px-Bamboo_book_-_binding_-_UCR.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 276px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5B4eCAjg9cFOMVV2CQHjVJysW7cAMaLauU1HjaJb0gt0iSYb2MchXZQOeL2EOxDox1Wj-aVvzU0jPEyD3RDEJGCVVZLRu5xfOaPI1wGGhr2zi2DsHIsCK0cVJ-Ikr0Q38Xe4i2pkfAJ8/s320/518px-Bamboo_book_-_binding_-_UCR.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5353857439042289026" border="0" /></a><span style="font-size:85%;">Questo che vedete sulla sinistra non è il libro che ho letto ma, il vero libro originale sulle foglie di bambù. Il libro che ho letto invece, come ristampa e del 2009 e non è certo scritto su delle piante. Il libro in questione è stato scritto circa 2500 anni fa da un imperatore vissuto in Cina tra il VI e il V secolo prima di Cristo. Così possiamo affermare che questo è un libro più vecchio di Dante e della Bibbia addirittura. Non è emozionante? Comincia a parlare di Sun Tzu e la guerra fredda. Come me la sono posto io questa domanda sicuramente me la ponerete pure voi. Se il libro è stato scritto prima di Cristo come mai parla della gurra fredda? Alcune cose sono applicate in quel periodo. Alcuni come dei più grandi generali come Napoleone Bonaparte Mao Zedong e Douglas MarcArtur hanno preso spunto da questo libro per combattere. Sinceramente il terzo generale, che ho enunciato non l'ho mai sentito nominare fino a poco tempo fa. Questo libro contiene sessanta settanta pagine di introduzione e poi comincia il vero è proprio libro. Il contenuto del libro non è altro che comandamenti. Totalmente inutile scriverli perchè poi alla fine sarebbe come fare una semplice copia. Ad essere onesto li ho letti ma, di sfuggita. Sono rimasto deluso da questo libro per un semplice fatto io mi aspettavo guerra vera e propria invece è un sormane di soli regolamenti. Leggere come mi ha insegnato la mia professoressa non è mai inutile. Ma in questo caso la devo controbbattere. Ho scelto un libro che non mi elevato culturalmente più di tanto . Ho scoperto una cosa però : che gli stessi regolamenti di Sun Tzu si possono applicare nelle aziende, nelle leadership in psicologia. In estrema sintesi delle settanta pagine che ho letto possiamo dire che, l'autore di questo libro si potrebbe paragonare al nostro Pico Della Mirandola. lui era un intellettuale dell'epoca. Diciamo che viene prima Sun Tzu e poi Pico. Le fonti delle notizie relative al presunto autore sono scarse e inattendibili, ad eccezione del breve episodio biografico riportato intorno al II secolo dallo storico Sima Quian che cita Sunzi come generale vissuto nello stato di Wu nel VI contemporaneo quindi di Confucio e di altri importanti intellettuali. Ci sarebbero altri dettagli da dire ma , nel contesto sono futili. Secondo me, adesso non mi serve imparare questa specie di comandamenti. Appena mi sarò laureato e deciderò di aprirmi un'azienda mi rileggerò il libro in questione e cercherò di applicarli il più possibili in modo di andare avanti e magari diventare una grande leadership nel mio mestiere. </span><span style="text-decoration: underline;"></span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Mao_Zedong" title="Mao Zedong"> </a></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-13996062132819742242009-06-04T13:02:00.002+02:002009-06-04T13:06:12.858+02:00Solo e pensoso...Questo argomento ha molteplici significati: Uno dei tanti quello più rilevante, quello della cultura in generale, il secondo che in questo momento è quello che provo, e il terzo e ultimo che lascerò un commento diciamo arcano che nasconde una frase dietro sfido a chiunque a trovare questa frase.<br />Questo è tratto dal canzoniere 35 di Francesco Petrarca.<br /><br />Solo et pensoso i più deserti campi<br />vo mesurando a passi tardi et lenti,<br />et gli occhi porto per fuggire intenti<br />ove vestigio human l'arena stampi.<br />Altro schermo non trovo che mi scampi<br />dal manifesto accorger de le genti,<br />perché negli atti d'alegrezza spenti<br />di fuor si legge com'io dentro avampi:<br />sì ch'io mi credo omai che monti et piagge<br />et fiumi et selve sappian di che tempre<br />sia la mia vita, ch'è celata altrui.<br />Ma pur sì aspre vie né sì selvagge<br />cercar non so ch'Amor non venga sempre<br />ragionando con meco, et io co llui.Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-21728809492878347712009-05-14T09:11:00.003+02:002009-05-14T09:34:45.023+02:00Baffo d'argento<div style="text-align: justify;">Questa è una poesia che ho scritto io ed è dedicata ad il mio professore d'italiano. Lui è diventato un mito per me. Sarà il fatto che sarò masochista, sarà per il fatto che la professoressa dell'anno scorso mi ha fatto amare l'italiano sarà la primavera ma lui è un mito per me. Lui si chiama Antonio Cioffi, mi pare di averlo rettificato nell'altro artticolo che ho scritto. Io l'ho soprannominato così perchè ha un baffo color nero che con passare degli anni sta diventando bianco. Se lo vede in controluce, brilla e come se diventasse color argento. Come ben sappiamo, quello che uno vede è sempre soggettivo, quindi per il beneficio del dubbio, prendete per vero il colore di questi baffi e seguite la poesia.<br />Da precisare che se letteralmente non ha un significato non pensateci perchè questa poesia va letta tutto in chiave allegorica e non figurata.<br /></div><div style="text-align: center;"><br />Baffo D'argento<br />di stare fuori me ne pento,<br />Sono così lo so di do il tormento<br />ma crescerò, arriverà il momento.<br />Forse non saprò spiegarmi bene<br />ma non farmi subire l'inferno e le sue pene.<br />Forse non sarò il tuo preferito<br />ma perchè verso di me<br />hai sempre un pensiero ardito?<br />Dietro a quei fondi di bottiglia<br />che porti come occhiali<br />lo so che si nascondono dei sentimenti umani<br />perchè non li cacci fuori<br />così possiamo apprezzare i tuoi valori?<br />Non posso dire chi me lo ha detto<br />perchè dalla privacy vuole essere coperto<br />ma sono sicuro che è così.<br />Forse il mio carattere è esagerato<br />ma nn ci posso fare niente<br />cos' mi hanno creato.<br />vedrò di migliorare<br />ma che io cambi del tutto<br />non lo so se lo riesco<br />a mantenere.<br />Forse parlerò troppo<br />di celestino quinto<br />ma mica io<br />nella divina commedia lo dipinto?<br />Forse sarò qualche girone avanti<br />ma perchè mi devi mortificare<br />e far fare dei pianti?<br />So anche ci è Ciacco<br />e il conte Ugolino<br />proprio per questo<br />perchè non mi fai il tuo sorrisino?<br />Sorridere non fa male<br />se lo fai nessuno ti dice niente!<br />Sorridi alla vita e non ci pensare.<br />Forse è meglio che invece di stare qua<br />a perder eil tempo<br />se voglio l'anno passare<br />mi sa che mi devo mettere a studiare...<br /><br /><br /><br /><br /></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-8265107314187058842009-05-01T11:02:00.000+02:002009-05-01T11:02:23.947+02:00Dante<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5LDhN0E3LRs4S7BWp5xkEBi4ETjrOu2Ogx8yBCqZN2_gNqBvN7nl5ofLomKuxs9ovYB1Zw_9zKic-skhauKa5LQf5D_2DdeZNDnl3f7Y8C8P1-gQo6asdXt6lQkopurzfz1KN9ZTmceE/s1600-h/dante_alighieri.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 250px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5LDhN0E3LRs4S7BWp5xkEBi4ETjrOu2Ogx8yBCqZN2_gNqBvN7nl5ofLomKuxs9ovYB1Zw_9zKic-skhauKa5LQf5D_2DdeZNDnl3f7Y8C8P1-gQo6asdXt6lQkopurzfz1KN9ZTmceE/s320/dante_alighieri.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5330759651216109266" border="0" /></a>Buongiorno cari lettori oggi volevo dedicare questo intervento su Dante Alighieri. Lo devo ammettere che se si legge la sua opera più famosa cioè la divina commedia non si capisce un bel niente. Per capire a approfondire bisognerebbe leggere anche le note che si trovano in fondo ad ogni libro. Forse sarà il modo come spiega, come la legge, come la interpetra ma c'è da dire che il mio professore d'italiano Antonio Cioffi mi ha fatto innamorare di questa stupenda opera. Fino ad adesso dopo scioperi, assenze, e festività con il programma scolastico siamo arrivati al canto terzo dell'inferno. Spero che continuando gli gli si continui a spiegare quest'opera megnifica. Il canto che mi ha più colpito è il sesto. Vi starete chiedendo ma se tu hai studiato fino al terzo come fai a conoscere il sesto ? La risposta è semplice ed esaudiente: ho studiato a casa da autodidatta. Per chi non conosce o non si ricorda questopera è difficile partire direttamente da li quindi farò un breve riassunto. Come ben sapete all'inizio Dante si trova nella sela oscura. Questo posto orrendo è macabro, nel senso figurato rappresenta un semplice bosco di notte pieno di insidie e trappole. Nel significato allegorico ovvero quello che voleva esprire Dante rappresenta il peccato. Dante vede un colle illuminato, e non rappresenta un colle con una lampadina al neon sopra ma ben si la via della salvezza e lui si dirige verso quella direzione. Mentre cammina, incontra tre animali. Non sono scappati dallo zoo ma rappresento i tre peccati insormontabili dell'uomo. Loro sono la lonza (una specie di leopardo maculato), il leone e la lupa. Essi nell'oridne di come li ho scritti rappresentano sempre nel significato allegorico, la lussioria, la superbia intellettuale e la lupa quello più temuto come animale, l'avarizia umana. Dante che come si autodescrive è un po' pauroso torna indietro. Mentre ritorna sui suoi passi incontra Virgilio il famoso poeta latino (70-19 A.C). Quando lo incontra questi sono i famosi versi "Miserere di me" gridai lui chiunque tu sia ombra o omo certo. Significa letteralemnte abbi pietà di me chiunque tu sia ombra (anima) o omo (uomo).<br />Dante per non mi ricordo quanti versi scrive la sua risposta che è lunghetta da scrivere. Insomma alla fine dopo tante allegoria questo sconosciuto si identifica come Virgilio il poeta latino che ha scritto L'Eneide. Questo poeta che in tutti i disegni dell'epoca viene rappresentato con un cappuccio blue, lo guida nei tre mondi ultraterreni. L'inferno Purgatorio e Paradiso. Dante non vuole entrare perchè come ho detto prima ha un po di paura. Virgilio con i suoi versi lo convince ad entrare. Lo prese nella mano come due innamorati ed entrano assieme nell'inferno. Lui lo accompagnerà fino al Purgatorio perchè non essendo battezzato non può andare in Paradiso. Li verrà accompagnato da Beatrice. Non sto a spiegarvi come sono i gironi perchè ci sarebbe da scrivere ma l'importante sapere che ne sono sette. Ci sta dopo la porta che porta all'inferno (III canto) l'antiferno dove vengono puniti gli ignavi. Questa categoria di persone vive passivamente non prende decisioni e pensa solo hai fatti propri. Dante li mette proprio nell'antiferno perchè dice che fanno talmente schifo che nemmeno la parte più infondo dell'inferno li accetta. Passiamo direttamente al V canto con Paolo e Francesca. Lui apprezza Paolo e Francesca perchè lui è sempre stato innamorato di Beatrice ma poichè all'epoca i matrimoni erano combinato fu costretto a sposarsi con Gemma Domati. In questo canto (V) la legge del contrappasso è rappresentata da un turbine (specie di uragano) che separa quelli che hanno tradito per amore. Come noteremo solo Paolo e Francesca ruotano insieme nel turbine proprio perchè Dante è come si rispiecchiasse in loro. Dante dopo aver scritto i versi poetici del V canto sviene. Si suppone che Dante non sappia giustificare come va da un posto all'altro allora mette in scena questo fatto dello svenimento. Poi quest'opera è così misteriosa che ancora oggi ci stanno dei dubbi su alcuni canti. Per il beneficio del dubbio accettiamo quello che ci dicono i libri per vero. Dopo essersi ripreso, non si sa ne il perchè ne il per come si trova nel III cerchio dell'inferno (VI canto). Voglio parlare in particolare di questo canto che secondo me mi rappresenta di più. Dante e Virgilio mentre camminano tra il fango e l'odore del letame davanti a loro appare Ciacco. Lui è un personaggio citato oltre da Dante anche da Giovanni Boccaccio in una sua novella. Questo è un nome dove si attribuiva e ancora oggi si attribuisce alla figura di un porco. Ciacco era semplicemente da intendere come il diminutivo dei nomi Jacopo e Giacomo. Non sappiamo quale dei due significati abbia voluto intendere Dante, ma è probabile che intendesse entrambe le interpretazioni come valide. Lascia spazio a numerose interpretazioni, come ad esempio quella di Francesco Da Bruti uno dei più antichi commentatori della Commedia, che suggerisce una natura dispregiativa di questo nome: <i>"Ciacco dicono alquanti che è nome di porco, onde costui era così chiamato per la golosità sua".</i> In realtà l'uso della parola Ciacco come sinonimo di porco non è documentata prima del testo dantesco. Dalle parole di Dante sappiamo solo che egli era ancora in vita quando Dante era nato, per cui si può presumere che sia un personaggio della generazione precedente a quella del poeta. Generalmente non accettata, perché senza alcun riscontro plausibile, è l'identificazione con il poeta Ciacco Dell'Anguillara.<span style="text-decoration: underline;"></span> Il suo personaggio ha dei tratti grotteschi, per la sua apparizione improvvisa, per i suoi bruschi silenzi (<i>e più non fe' parola</i>... <i>"Più non ti dico e più non ti rispondo"</i>) e per quel suo modo di guardare Dante storcendo gli occhi alla fine dell'episodio: forse per lo sforzo di restare seduto mentre il suo destino lo rispinge in basso, forse perché riassalito dalla bestialità del suo girone dopo aver conosciuto quei pochi minuti di lucidità che gli erano stati concessi per parlare con Dante. Dopo il colloquio Virgilio spiega a Dante come sarà la loro punizione dopo il giudizio universale. Con questo si conclude il VI canto.<br />Vorrei fare una domenda a tutti i lettori, nella scuola scuola italiana si studiano solo i canti più salienti di questa magnifica opera come mai? Come si fa a leggere un libro così? Senza una conseguzio templum è possibile secondo voi? Tra tutti i destinatari di questo intervento arriverà anche alla mia professoressa d'italiano e spero che mi dia una risposta sintetica ed esaudiente. Non continuo perchè per continuare avrei bisogno di tutto il web ma poi sicuramente farò calare l'attenzione del lettore...<br />Alla prossima recensione<br /></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-83448507664571631172009-03-25T18:48:00.003+01:002009-03-25T19:02:23.057+01:00Il mondo di Sofia<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4yR1cqcvgS7zwsXJGWccnO1DmKKxCgAYOB7o0hgq9rWjE21Ac3_FuhG2sH2omZovAGnjt0QXXeOk6gkQzDXdaKTDK9E5IpM9hy5PDbB2HXPggCsA8G8nSIpMPSiK_5iQcecbUp0SzJu8/s1600-h/copt13.asp.jpeg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 80px; height: 118px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4yR1cqcvgS7zwsXJGWccnO1DmKKxCgAYOB7o0hgq9rWjE21Ac3_FuhG2sH2omZovAGnjt0QXXeOk6gkQzDXdaKTDK9E5IpM9hy5PDbB2HXPggCsA8G8nSIpMPSiK_5iQcecbUp0SzJu8/s320/copt13.asp.jpeg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5317184190840782482" border="0" /></a>Come ho scritto negli articoli precedenti, i miei libri non hanno un filo cronologico. Questo libro, è stato scritto da un autore nordico. Devo dire che è stato scritto davvero bene. Il suo nome è Gardeen Jostein. Da quanto ho capito ha scritto anche altri libri. Uno che mi ha colpito è scacco matto. Non chidetemi il perche' ma a colpo d'occhio così è stato. Potrei pure sbagliarmi questo non lo so solo chi lo ha letto può dirlo. Il nostro libro in questione, invece parla di una piccola ragazza di 15 anni che dentro la sua cassetta delle lettere trova alcune domande. Del tipo "Chi sei?" "Da Dove vieni?" All'inizio non conosce bene il mittente, ma poi lo impara a conoscere e lui li fa un corso di filosofia gratuito. Lui così lo chiama. Incomincia da Platone Socrate e finisce con la bioetica. La particolarità di questo libro sta nel fatto che è fatto tutto a storia e non come i libri classi destrittivi. Devo dire che in alcuni pounti mi sono un po' annoiato anche io ma nel contesto è interessante. Grazie a questo libro ho scoperto tante cose che non sapevo. Al contrario di altri libri che ho letto, questo racconta una storia con della verità. Forse questa bambina nn sarà mai esistita, fino a prova contraria penso che Freud si vissuto e come. Parla anche della teoria di Darwin, Spinoza e tanti altri filosofi. In alcuni capitoli, li mette addirittura a paragone. <span style="text-decoration: underline;"><span style="font-weight: bold;"></span></span>Io lo rileggerei. Magari quando ho tempo riaprirò quel libro.<br /></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-33105055971858754402009-03-04T17:45:00.003+01:002009-03-04T17:49:49.720+01:00Marcel Proust<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfZvc-RZ9Z15NlgP8oUn5pPV2jkA9MluVjKwcBrXB_6niyvOkgSK5xc5k9CXSdNXsUSkQ2aWK309oIqH77yg1Vqh4tjgG_9oTAnkL5zmFJV5d2MWs3hyphenhyphenM-R7m7oGTDybrl03Vc1KT6xwM/s1600-h/proust_060509102040493_wideweb__300x375.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 256px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfZvc-RZ9Z15NlgP8oUn5pPV2jkA9MluVjKwcBrXB_6niyvOkgSK5xc5k9CXSdNXsUSkQ2aWK309oIqH77yg1Vqh4tjgG_9oTAnkL5zmFJV5d2MWs3hyphenhyphenM-R7m7oGTDybrl03Vc1KT6xwM/s320/proust_060509102040493_wideweb__300x375.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5309375753078665474" border="0" /></a><span style="font-weight: normal;">Durante una lezione in classe, il nostro professore d'italiano, è uscito fuori tema e ci ha parlato di Marcel Proust. Io, che vado oltre a ciò che vedo, mi sono incuriosito e ho approfodito l'argomento...</span><br /><h5 style="text-align: center;" class="western">Marcel Proust </h5> <p align="justify"><br /></p><p align="justify">È lo scrittore francese più tradotto e diffuso al mondo ed uno dei più importanti della letteratura europea del '900.La sua vita si snoda nel periodo compreso tra la repressione della comune di Parigi gli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale la trasformazione della società francese in quel periodo, con la crisi dell'aristocrazia e l'ascesa della Borghesia durante la Terza Repubblica francese, trova nell'opera maggiore di Proust una approfondita rappresentazione del mondo di allora. L'importanza di questo scrittore è tuttavia legata alla potenza espressiva della sua originale scrittura e alle minuziose descrizioni dei processi interiori legati al ricordo e al sentimento umano; la <i>Recherche</i> infatti è un viaggio nel tempo e nella memoria che si snoda tra vizi e virtù</p> <h2><b>Biografia</b></h2> <p style="font-style: normal; font-weight: normal;" align="justify">Nel 1873 quando Marcel ha 2 anni, nasce il fratello Robert che seguirà le orme paterne diventando anche lui un medico di successo. Anche se per tutta la vita nutrì un profondo affetto per il fratello, non c’è traccia di Robert nella sua opera.</p> <p align="justify">Nella <i>Recherche</i> le due località sono sovrapposte, la descrizione della casa della zia Leonie a Combray corrisponde a quella di Illiers ma molte situazioni, come la famosa scena del bacio della mamma, sono accadute a Auteil, e i personaggi dei nonni e dei prozii sono ispirati a quelli materni.</p> <p align="justify">Tutti gli anni, la famiglia di Marcel prendeva il treno il venerdì santo per passare le vacanze pasquali a casa degli zii. Una parte importante del soggiorno a Illiers erano le passeggiate per le campagne, erano essenzialmente due, una più breve in direzione di Meseglise, che egli poi chiamò la strada di Swann, ed una più lunga la strada dei Guermantes.</p> <p align="justify"><b>La giovinezza</b></p> <p align="justify">Nel 1896, su pressioni del padre, trovò un incarico come volontario presso la Bibliothèque Mazarine ben presto però ottenne un congedo per malattia, che venne prolungato per alcuni anni, finché fu considerato dimissionario. Continuò a vivere nell'appartamento dei suoi genitori (in Boulevard Malesherbes) fino alla morte di essi.</p> <p align="justify"><a name="firstHeading1"></a><a name="firstHeading2"></a> Nell'estate del 1895 aveva intrapreso la redazione di un romanzo sulla vita di un giovane appassionato di letteratura nella Parigi elegante di fine secolo. Pubblicato postumo nel 1952, il libro, intitolato Jean Santeuil dal nome del personaggio principale, è rimasto incompiuto. Proust vi rievoca l'Affare Dreyfus, del quale fu un testimone diretto, assistendo al processo. Fu uno dei primi sostenitori di una petizione a favore del capitano francese accusato di tradimento, e la fece firmare ad Anatole France</p> <p style="font-weight: bold;" align="justify">Traduzioni, articoli, saggi</p> <p align="justify">Proust iniziò a tradurre le opere di Ruskin nel 1900, dopo la morte dello scrittore. L'opera di Ruskin ebbe tale importanza per lui che Proust dichiarò di conoscere "a memoria" alcuni suoi libri, compresi <i>The Seven Lamps of Architecture</i>, <i>The Bible of Amiens</i> e <i>Praeterita</i>.</p> <p align="justify"><a name="firstHeading3"></a>Dato che non padroneggiava bene la lingua inglese lavorò sulla base di una prima traduzione letterale fatta dalla madre, per poi elaborarla in francese raffinato con l'aiuto dell'amica Marie Nordlinger, cugina di Reynaldo Hahn. Pubblicò nel 1904 <i>La Bible d'Amiens</i>, e nel 1906 <i>Sésame et les lys</i>. Queste traduzioni furono accolte favorevolmente dai critici, comeHenri Bergson, ma non ebbero successo editoriale. Sono tuttavia importanti per le ricche prefazioni e le note dettagliate che accompagnano il testo (Proust aveva compiuto dei "pellegrinaggi ruskiniani" nel nord della Francia, ad Amiens e soprattutto a Venezia dove si recò con la madre). Numerosi altri viaggi furono compiuti da Proust insieme ad un nuovo amico, Bertrand de Salignac-Fénelon, che darà origine al personaggio di Saint-Loup nella <i>Recherche</i> Nel corso del lavoro di traduzione, Proust si distaccò progressivamente da Ruskin, fino a criticarne le posizioni estetiche. Cominciò così a elaborare la propria teoria sull'arte e sul ruolo dell'artista nella società. Proust rimprovera a Ruskin la sua "idolatria estetica" e afferma che l'opera d'arte dev'essere amata per se stessa e non perché viene citata da uno scrittore. Questi giudizi sono affidati, nella <i>Recherche</i>, a due personaggi centrali come Swann e Charlus.</p> <p align="justify"><a name="firstHeading4"></a><a name="firstHeading5"></a><a name="firstHeading6"></a> Proust soffrì per la morte del padre (26 novembre 1903) e soprattutto per la perdita della madre (26 settembre 1904), che lo lasciò a lungo in uno stato di prostrazione. Dopo la loro morte Proust preferì non ricevere più gli amici in casa propria e prese l'abitudine di fare inviti e di soggiornare anche per settimane intere all'Hôtel Ritz in Place Vendôme, uno degli alberghi più lussuosi di Parigi; ancora oggi questo albergo conserva al primo piano una stanza dedicata a Marcel Proust.</p> <h3>Verso il romanzo </h3> <p align="justify"><a name="firstHeading7"></a><a name="firstHeading9"></a><a name="firstHeading10"></a><a name="firstHeading8"></a> In questi anni, oltre a scrivere articoli di cronaca mondana, nati dall'assidua frequentazione dei salotti borghesi e aristocratici, Proust pubblicò dei Pastiches di altri scrittori, in un esercizio di imitazione che potrebbe averlo aiutato a mettere a punto lo stile personale. Nel 1908 cominciò a dedicarsi a diversi frammenti che più tardi sarebbero confluiti nel libro <i>Contre Sainte-Beuve</i>. In una lettera del 5 o 6 maggio scrisse: "Ho in cantiere: / uno studio sulla nobiltà / un romanzo parigino / un saggio su Charles Augustin de Sainte-Beuve e Gustave Flaubert / un saggio sulle donne / un saggio sulla Pederastia (non sarà facile pubblicarlo) / uno studio sulle vetrate / uno studio sulle pietre tombali / uno studio sul romanzo". </p> <p align="justify">Da questi materiali disparati cominciò a prendere forma un testo narrativo, la cui trama a grandi linee era centrata su un io narrante insonne, che di notte ricorda come da bambino aspettava che la madre venisse a chiamarlo la mattina. Il romanzo si sarebbe dovuto concludere con un esame critico di Sainte-Beuve e con la confutazione della sua teoria che per comprendere l'opera di un artista lo strumento più importante sia la biografia. Nel manoscritto incompiuto ci sono molti elementi che corrispondono a parti della <i>Ricerca</i>: in particolare, alle sezioni "Combray" e "Un amore di Swann" del volume primo, e alla sezione finale del volume settimo.</p> <p align="justify">La difficoltà di trovare un editore, e un graduale cambiamento nell'impostazione del romanzo, indussero Proust a rivolgersi a un progetto diverso che contenesse tuttavia molti temi ed elementi di quello abbandonato.</p> <h3>L'opera più celebre: La <i>Recherche</i></h3> <p align="justify"><i>Alla ricerca del tempo perduto</i> (<i>À la recherche du temps perdu</i>) è un romanzo scritto tra il 1908-1909 e il 1922 e pubblicato nell'arco di quattordici anni, tra il 1913 e il 1927, gli ultimi tre volumi postumi.</p> <p align="justify">L'opera è suddivisa per meri motivi editoriali in sette volumi:</p> <ul><li><p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><i>Dalla parte di Swann</i> (1913) </p> </li><li><p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><i>All'ombra delle fanciulle in fiore</i> (premio Goncourt, 1919) </p> </li><li><p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><i>I Guermantes</i> (1920) </p> </li><li><p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><i>Sodoma e Gomorra</i> (1921-1922) </p> </li><li><p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><i>La prigioniera</i> (1923) </p> </li><li><p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><i>La fuggitiva</i> o anche <i>Albertine scomparsa</i> (1925) </p> </li><li><p align="justify"><i>Il tempo ritrovato</i> (1927) </p> </li></ul> <p align="justify">In <i>Dalla parte di Swann</i> Proust ha inserito un vero e proprio "romanzo nel romanzo" col titolo <i>Un amore di Swann</i>.</p> <p align="justify">Iniziato nel 1909, il romanzo Alla ricerca del tempo perduto venne elaborato durante anni di volontaria reclusione nella casa di Boulevard Haussmann, nei quali Proust, la cui salute già cagionevole era peggiorata, lavorava di notte, scrivendo a letto nella stanza foderata di sughero per isolamento acustico. Questa è ora riprodotta nel Museo Carnavalet di Parigi.</p> <p align="justify"><a name="firstHeading11"></a><a name="firstHeading12"></a> Il primo volume, <i>Du côté de chez Swann</i> (<i>Dalla parte di Swann</i>) fu respinto dall'editore Gallimard su consiglio di André Gide, e venne edito a spese dell'autore da Grasset (1913). Il 30 maggio 1914, in un incidente aereo, Proust perse il segretario e compagno, Alfred Agostinelli. Il dolore per questa perdita si riflette in alcune pagine della <i>Ricerca</i>.</p> <p align="justify"><a name="firstHeading13"></a>Le edizioni Gallimard accettarono il secondo volume, <i>À l'ombre des jeunes filles en fleurs</i> (<i>All'ombra delle fanciulle in fiore</i>), che valse a Proust nel 1919 il Premio Goncourt. Ricevette moltissime lettere di congratulazioni e si decise ad uscire di casa per frequentare le personalità presenti nella Parigi del dopoguerra. Nell'agosto del 1920 uscì il terzo volume, la prima parte di <i>Le côté de Guermantes</i> (<i>I Guermantes</i>), e nel 1921 la seconda parte insieme alla prima parte del quarto volume, <i>Sodome et Gomorrhe</i> (<i>Sodoma e Gomorra</i>). La sua salute peggiorava rapidamente, ma Proust non cessò di lavorare ai volumi successivi. Nell'aprile 1922 fu pubblicata la seconda parte di <i>Sodome et Gomorrhe</i>.</p> <p align="justify"><a name="firstHeading16"></a>Il 18 novembre 1922, per una bronchite mal curata, Marcel Proust morì. Venne sepolto nel cimitero parigino del Père LachaiseGli ultimi tre volumi, alle cui bozze si era dedicato instancabilmente senza però completarne la revisione, furono pubblicati postumi a cura del fratello Robert.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Opere</p> <p align="justify"><a name="firstHeading14"></a><a name="firstHeading15"></a> Oltre alla <i>Ricerca</i>, celebre capolavoro, nella produzione letteraria di Marcel Proust vanno ricordate le prefazioni alle due opere dello scrittore inglese John Ruskin La Bible d'Amiens (1904) e <i>Sésame et les lys</i> (1906)</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><br /></p>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-28158688088207766272009-02-13T15:45:00.005+01:002009-02-13T15:57:09.350+01:00Immanuel Kant<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhweYdaiQDjsoO7V6C5DYD1OiPuytCCCVAIC7-5f7n8idXzTyzr5K1juqWObqvhku3jkgPjEXlELz6fvGzrITXyiz4_5aLhLjyLljTJg8pQxZfZzBVJGM1HkfFAha-WSYt3M27AxnWMWts/s1600-h/kant1.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 178px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhweYdaiQDjsoO7V6C5DYD1OiPuytCCCVAIC7-5f7n8idXzTyzr5K1juqWObqvhku3jkgPjEXlELz6fvGzrITXyiz4_5aLhLjyLljTJg8pQxZfZzBVJGM1HkfFAha-WSYt3M27AxnWMWts/s320/kant1.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5302293818367189906" border="0" /></a>Come ho descritto in un articolo precedente, i miei autori o libri non hanno uno spazio temporale ben preciso. Da Orazio a Imanuel Kant. Stavo leggendo il libro è questo autore che scriverò qui sotto mi ha colpito maggiormente.
<br />La sua frase per antonomasia sua è : "il cielo stellato sopra di me la legge morale dentro di me". Ha scritto anche altri libri, per esempio "Che cosa significa orientarsi in un pensiero". Mi ricordo questo titolo perche' ho deciso di regalarlo ad una mia amica che sicuramente lo apprezzerà.
<br />Spero che oltre a lei, venga apprezzato da chi lo leggerà.
<br /><meta equiv="CONTENT-TYPE" content="text/html; charset=utf-8"><title></title><meta name="GENERATOR" content="OpenOffice.org 3.0 (Win32)"></div><style type="text/css"> <!-- @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } TD P { margin-bottom: 0cm } H3 { margin-bottom: 0.21cm } H4 { margin-bottom: 0.21cm } H2 { margin-bottom: 0.21cm } A:link { so-language: zxx } --> </style> <p style="text-align: justify;"><b>
<br /></b></p><p style="text-align: justify;"><b>Immanuel Kant</b> (22 aprile 1724 – 12 febbraio 1804) è stato un filosofo tedesco </p> <p align="justify">Fu uno dei più importanti esponenti dell'illuminismo tedesco, e anticipatore - nella fase finale della sua speculazione - degli elementi fondanti della filosofia idealistica</p> <p align="justify">Ad avviso di molti, uno dei principali meriti della dottrina kantiana è di aver superato la metafisica dogmatica operando una rivoluzione filosofica tramite una critica della ragione che determina le condizioni e i limiti delle capacità conoscitive dell'uomo nell'ambito teoretico pratico ed estetico</p> <p align="justify">La Critica della ragion pura pubblicata nel 1781, definisce il metodo del filosofare a cui Kant si atterrà anche nelle due opere successive come pure in altre opere posteriori. La sua attività di pensatore riguarda prevalentemente la gnoseologia l'etica e l'arte ma ebbe in gioventù anche interessi scientifici, che coltivò sino al 1760</p> <p align="justify">L'ipotesi cosmogonica della nebulosa primitiva, esposta nel 1755 nella <i>Storia universale della natura e teoria del cielo</i> (che egli desunse da Buffon), ebbe molta fortuna e gli diede fama anche nel campo dell'astronomia Essa fu fatta propria da Laplace che la rielaborò e la rilanciò nel 1796</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">
<br /></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><b>Le opere:</b></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">
<br /></p> <table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="642"> <col width="438"> <col width="205"> <tbody><tr> <td width="438"> <p style="border: medium none ; padding: 0cm;" align="justify"><span style="font-style: normal;"><b>«</b></span> L'avvertimento di David Hume fu proprio quello che, molti anni or sono, primo mi svegliò dal sonno dogmatico e dette un tutt'altro indirizzo alle mie ricerche nel campo della filosofia speculativa <b>»</b></p> </td> <td valign="top" width="205">
<br /></td> </tr> <tr> <td width="438">
<br /></td> <td width="205"> <p style="border: medium none ; padding: 0cm; font-style: normal;" align="justify">
<br /> </p> </td> </tr> </tbody></table> <p align="justify">Le opere fondamentali di Kant sono nel periodo cosiddetto "critico" (dal 1771 al 1790): la Critica della ragion pura (1781), la Critica della ragion pratica (1788) e la critica del giudizio (1790), precedute da una notevole serie di opere minori in età giovanile. In seguito Kant si orientò sempre di più verso gli interessi teologici e di questo periodo sono due opere fondamentali del suo pensiero maturo: <i>La religione nei limiti della semplice ragione</i>, del 1793, e <i>La metafisica dei costumi</i>, del 1797. Segue nel 1798 <i>L'antropologia dal punto di vista pragmatico</i> e altre opere minori.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">
<br /></p> <p align="justify"><b>La fase precritica:</b></p> <p align="justify"><span style="font-weight: normal;">La filosofia di Kant si può dividere in un due grandi momenti: il periodo definito precritico, che arriva fino alla "gran luce" del 1769 propedeutica alla pubblicazione della </span><i><span style="font-weight: normal;">Dissertatio</span></i><span style="font-weight: normal;"> nel 1770 e il periodo critico, che si estende dalla </span><i><span style="font-weight: normal;">Dissertatio</span></i><span style="font-weight: normal;"> fino alla morte e vede in particolare la pubblicazione delle tre critiche, ossia la </span><i><span style="font-weight: normal;">Critica della ragion Pura</span></i><span style="font-weight: normal;">, la </span><i><span style="font-weight: normal;">Critica della ragion Pratica</span></i><span style="font-weight: normal;"> e la </span><i><span style="font-weight: normal;">Critica del Giudizio</span></i><span style="font-weight: normal;">.</span></p> <p align="justify">Durante la fase pre-critica Kant mantiene un pensiero filosofico che oscilla fra il Razionalismo e l'Empirismo di Hume, fino alla celebre <i>rivoluzione copernicana</i>, come lui stesso la definì, che aprirà una nuova era per la filosofia. Nel 1770 pubblica infatti la dissertazione <i>De mundi sensibilis atque intellegibilis forma et principiis</i>, comunemente chiamato solo <i>Dissertazione</i>, che lascia intravedere i primi originali sviluppi della nuova filosofia critica Kantiana. La <i>Dissertazione</i> segna pertanto una tappa fondamentale per lo sviluppo del suo pensiero, e può essere vista come una sorta di trait d'union tra la vecchia filosofia e la nuova filosofia critica che Kant delineerà compiutamente, ben dodici anni dopo, con la <i>Critica della ragion pura</i> nel 1781</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">
<br /></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><b>La critica della ragion pura</b></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">
<br /></p> <table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="642"> <col width="541"> <col width="101"> <tbody><tr> <td width="541"> <p style="border: medium none ; padding: 0cm;" align="justify"><span style="font-style: normal;"><b>«</b></span> La ragione umana, anche senza il pungolo della semplice vanità dell'onniscienza, è perpetuamente sospinta da un proprio bisogno verso quei problemi che non possono in nessun modo esser risolti da un uso empirico della ragione... e così in tutti gli uomini una qualche metafisica è sempre esistita e sempre esisterà, appena che la ragione s'innalzi alla speculazione <b>»</b></p> </td> <td valign="top" width="101">
<br /></td> </tr> <tr> <td width="541">
<br /></td> <td width="101"> <p style="border: medium none ; padding: 0cm;" align="justify"><span style="font-style: normal;">(</span><span style="font-size:85%;"><span style="font-style: normal;">Immanuel Kant,Critica della ragion pura 1781</span></span><span style="font-style: normal;">)</span></p> </td> </tr> </tbody></table> <p align="justify">Il tema principale trattato da Kant nella Critica ragion pura è quello della conoscenza e della correlazione sussistente tra metafisica e scienza. Gli interrogativi che si pone sono come siano possibili la matematica e la fisica in quanto scienze e la metafisica in quanto disposizione naturale e in quanto scienza.</p> <p align="justify">Il giudizio corrisponde per Kant all'unione di un predicato ed un soggetto tramite una copula, distingue quindi i giudizi analitici a priori, i giudizi sintetici a posteriori e i giudizi sintetici a priori.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">
<br /></p> <h3 style="font-weight: normal;" align="justify">Il giudizio sintetico a posteriori</h3> <p align="justify">Nel giudizio sintetico, così chiamato perché si può pronunciare <i>in sintesi</i>, in <i>unione</i> con l'esperienza, la connessione fra soggetto e predicato viene pensata "senza identità": il predicato contiene qualcosa di nuovo che non è compreso nel concetto del soggetto, come nell'esempio "alcuni corpi sono pesanti". Infatti alcuni corpi sono pesanti altri leggeri. Si ricordi che l'esempio kantiano si rifà ad Aristotale per il quale alcuni corpi - terra e acqua - sono per natura pesanti, mentre altri - aria e fuoco - sono per loro natura leggeri. Il predicato, nel giudizio sintetico, è collegato al soggetto in forza dell'esperienza: i giudizi sintetici sono dunque <i>a posteriori</i>, si possono pronunciare solo dopo aver fatto esperienza e per questo essendo collegati alla sensibilità non hanno universalità e necessità ma sono estensivi della conoscenza. Questo è il tipo di giudizio usato dagli empiristi.</p> <h4 align="justify"><a name="Il_giudizio_sintetico_a_priori"></a>Il giudizio sintetico a priori</h4> <p align="justify">Il giudizio sintetico a priori è un giudizio che, pur ampliando la conoscenza, perché aggiunge qualcosa di nuovo nel predicato, che in questo caso non è implicito nel soggetto (come nei giudizi analitici), presenta i caratteri di universalità e necessità, perché non deriva dall'esperienza (è infatti a priori).</p> <p align="justify">L'esempio kantiano di 7 più 5 eguale 12 mostra come il predicato (dodici) non è compreso come nei giudizi analitici nel soggetto, ma c'è qualcosa di più: il rapporto di addizione che in 5 e in 7 presi di per sè non hanno. Dunque questo giudizio per un verso non dipende dall'esperienza, e quindi è necessario ed universale, e per altro verso nel predicato dice qualcosa che non era contenuto nel soggetto e quindi è estensivo della conoscenza.</p> <p align="justify">La validità universale e la certezza che caratterizzano il giudizio sintetico a priori derivano infatti dalla possibilità dell'intelletto di «uscire <i>a priori</i> dal concetto», rivolgendosi all'intuizione pura attraverso la «guida» di un termine medio, cioè dello <i>schema</i> prodotto dall'immaginazione trascendentale. Quando cioè si passa da un concetto ad una intuizione per ottenere un giudizio sintetico a priori occorre stabilire un rapporto con la forma del senso esterno (forma pura spaziale) da parte del senso interno (forma pura temporale) autodeterminata intellettualmente attraverso l'identità dell'appercezione.</p> <p align="justify">I giudizi sintetici a priori sono i fondamenti su cui poggia la scienza poiché accrescono il sapere (in quanto sintetici), ma non necessitano di essere riconfermati ogni volta dall'esperienza perché universali e necessari. In questo caso Kant ha una posizione nettamente distinta da quella di Hume in quanto il filosofo scozzese, essendo empirista, riterrebbe necessaria ogni volta una conferma giacché a suo parere non si sarebbe in grado di dire che le cose in futuro non potrebbero cambiare.</p> <h3 style="font-weight: normal;" align="justify">La conoscenza umana </h3> <p align="justify">Giunto a questo punto Kant stabilisce un nuovo sistema conoscitivo per determinare da dove arrivino i giudizi sintetici a priori, se questi non derivano dall'esperienza. Questa nuova teoria della conoscenza è una sintesi di materia (empirica) e forma (razionale ed innata). La prima è la molteplicità caotica e mutevole delle impressioni sensibili che provengono dall'esperienza. La seconda è invece l'insieme delle modalità fisse attraverso cui la mente umana ordina tali impressioni. In questo modo la realtà non modella la nostra mente su di sé, ma è la mente che modella la realtà attraverso le forme tramite cui la percepisce. La realtà come ci appare in base alle forme a priori è il fenomeno, mentre la realtà così com'è è indipendente da noi ed è per noi inconoscibile. Quest'ultima è detta <i>noumeno</i>.</p> <p align="justify">
<br />Kant definisce quindi la conoscenza come ciò che scaturisce da tre facoltà: la sensibilità, l'intelletto e la ragione. La sensibilità è la facoltà con cui percepiamo i fenomeni e poggia su due forme a priori, lo spazio e il tempo. L'intelletto è invece la facoltà con cui pensiamo i dati sensibili tramite i concetti puri o categorie. La ragione è la facoltà attraverso cui cerchiamo di spiegare la realtà oltre il limite dell'esperienza tramite le tre idee di anima, Dio e mondo. Su questa tripartizione del processo conoscitivo si articola la <i>Critica della ragione pura</i> suddivisa in dottrina degli elementi e dottrina del metodo. La prima si occupa di studiare le tre facoltà conoscitive tramite l'estetica trascendentale (sensibilità) e la logica trascendentale, a sua volta suddivisa in analitica (intelletto) e dialettica (ragione).</p> <p align="justify">La suddivisione della <i>Critica della ragion pura</i> può essere così schematizzata:</p> <h3 style="font-weight: normal;" align="justify"></h3> <p align="justify">
<br />
<br /></p> <p style="margin-bottom: 0cm; font-weight: normal;" align="justify">
<br /></p> <p style="margin-bottom: 0cm; font-weight: normal;" align="justify">
<br /></p> <h3 style="font-weight: normal;" align="justify">L'etica e l'imperativo categorico</h3> <p align="justify"><span style="font-weight: normal;">Kant distingue fra imperativi ipotetici e imperativo categorico. Il rischio di una morale utilitaristica come quella cui più tardi pervenne l'inglese Bentham portò il filosofo a cercare il fondamento della morale in un comando non condizionale.</span></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">
<br /></p> <p align="justify">Silhouette di Kant</p> <p align="justify">Dimostrato che la ragione che pretende di parlare dell'incondizionato cade in contraddizione, una fondazione razionale e non contraddittoria della morale doveva escludere un imperativo non condizionale. Kant arriva a concludere che l'etica non è fondabile razionalmente ma che è un imperativo categorico che la volontà deve darsi liberamente.</p> <p align="justify">Il fondamento dell'etica è lo stesso che fonda la ragione, quel principio di non contraddizione scoperto da Aristotale che, prima che una legge logica, è una legge etica dell'Io. Una vita conforme alla ragione equivale ad un obbligo di coerenza che vale sia nel pensiero che nell'essere. L'Io è libero di negare questo principio, ma si limita a vivere nel mondo dell'opinione (non razionale) e della stoltezza (non etico).</p> <p align="justify">Non si tratta soltanto di una libera scelta, variabile da io a io, l'etica kantiana rientra nell'ambito filosofico e necessario; il rispetto della morale deducibile come una necessità dell'essere in altre costruzioni filosofiche, è qui impedito con l'esclusione di comandi condizionali e non.</p> <p align="justify">Kant parte dalla volontà di dimostrare che l'io è legato al rispetto dell'etica, che considera un giudizio sintetico a priori che la ragione, dunque, conosce e può dimostrare. Lo vuole dimostrare perché è convinto che l'io è legato al rispetto dell'etica, quanto lo è del paradosso della sofferenza del giusto.</p> <p align="justify">Non stupisce che postuli l'esistenza di un imperativo categorico o voce della coscienza, simile al demone socratico che universalmente in ogni individuo spinge al rispetto di regole morali universali che si traducono in azioni differenti fra i vari contesti. Così il giudizio etico come il giudizio estetico varia nel tempo a seconda della situazione, ma è sempre riconducibile in ogni individuo all'applicazione di regole universali che fanno agire per il giusto e contemplare per il bello, senza variare da individuo a individuo: le regole etiche ed estetiche sono le stesse in ogni individuo ed egualmente la loro applicazione: qualunque individuo purché razionale, nella stessa situazione, avrebbe fatto la stessa cosa e considerato bella una certa opera.</p> <p align="justify">La ragione diventa l'ambito dell'universalità di tutti i giudizi, etici ed estetici, del loro tradursi in atti pratici. Il metro di valutazione del giusto può variare al massimo da una generazione di umani ad un'altra, nel senso della loro applicazione; le regole alla base sono sufficientemente generali da considerarle comuni agli esseri umani di ogni spazio e tempo, trascendentali ad ogni spazio ed ad ogni tempo.</p> <p align="justify">Come si vede le scelte etiche e la fruizione del bello che sono tradizionalmente fatti personali, sono ricondotti a principi collettivi: Kant non ha mai parlato dell'io singolare (sé stesso o gli altri, ad es.); quando parlava dell'io, si riferiva sempre all'io trascendentale che da Duns Scoto in poi è rimasto il limite della filosofia.</p> <p align="justify">Un'etica con principi indipendenti dallo spazio e dal tempo (universali per entrambi) che sono posti in essere dall'io, viene prima ossia a priori dell'io, e si può pensare innata. Invece, l'applicazione dei principi dipende dallo spazio e dal tempo, dal contesto in cui l'Io si trova ad agire; tuttavia, spazio e tempo sono anch'essi realtà trascendentali, rispetto agli individui: l'etica dipende dallo spazio-tempo solamente in un contesto universale, comune a tutti(intersoggettivamente); nei sogni, che sono uno spazio-tempo soggettivo, diverso fra individui, ognuno è libero dall'etica entro certi limiti). Se l'individuo non domina su questa etica, poiché L'Io soggiace a principi universali, nemmeno ne è dominato, dato che l'io il protagonista del Regno dei Fini dove ogni persona è il fine delle azioni degli altri.</p> <p align="justify">Scontrandosi con l'affermazione della libertà dell'uomo, l'etica kantiana non ha trovato esseri che necessariamente agiscono per il giusto; ha creato un ambito, quello della ragione, in cui l'io entrato liberamente ha accettato di "farsi costringere" dalla ragione al rispetto di certe regole, pena la perdita del godimento del bello che è negato ai bruti e di una consolante universalità dell'agire umano.</p> <p align="justify">L'imperativo categorico in questo sistema è un postulato non fondabile, che forse lo sarebbe altrove; per Kant era prima di tutto un dato di fatto per il pietismo tedesco, la forte educazione materna che lo portavano ad avere un forte senso etico. Filosofiche sono però le sue conseguenze: l'idea per la quale sarebbe contraddittoria una ragione che comanda cose che siamo costretti a raggiungere, da cui la fondazione della libertà della volontà umana:</p> <ul><li><p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">che comanda cose irraggiungibili la cui affermazione si scontra con il paradosso della sofferenza del giusto, e richiede una vita ultraterrena nella quale si afferma la giustizia fra gli io, ripagando le ingiustizie, bloccando l'attività degli ingiusti, riservando il tempo e la libertà a chi ha scelto dalla parte della ragione di vivere secondo giustizia: da cui l'immortalità dell'anima; </p> </li><li><p align="justify">l'esistenza di un Dio, più forte degli altri io, con il ruolo di porre una compensazione alle ingiustizie terrene e privare gli empi della libertà, impedendo il ripetersi di soprusi ultraterreni che riproporrebbero la contraddizione all'infinito; una divinità la cui azione si svolgerebbe principalmente o esclusivamente nell'altra vita, sensibilmente diversa dalle concezioni tradizionali che non concepirono mai una sorta di "Provvidenza ultraterrena". </p> </li></ul> <p align="justify">Dunque, l'imperativo categorico è un dato di fatto, un postulato, un giudizio sintetico a priori, un comando di razionalità che viene dalla ragione in quanto essa è universale.</p> <h2 align="justify">La filosofia della storia </h2> <p align="justify">
<br />
<br /></p> <table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="642"> <col width="460"> <col width="183"> <tbody><tr> <td width="460"> <p style="border: medium none ; padding: 0cm;" align="justify"><span style="font-style: normal;"><b>«</b></span> Ogni cultura e arte, ornamento dell'umanità, e il migliore ordinamento sociale sono frutti dell'insocievolezza, la quale si costringe da sé a disciplinarsi ed a svolgere quindi compiutamente con arte forzata i germi della natura <b>»</b></p> </td> <td valign="top" width="183">
<br /></td> </tr> <tr> <td width="460">
<br /></td> <td width="183"> <p style="border: medium none ; padding: 0cm;" align="justify"><span style="font-style: normal;">(</span><span style="font-size:85%;"><span style="font-style: normal;">Immanuel Kant, Idea per una storia universale dal punto di vista cosmopolitico 1784</span></span><span style="font-style: normal;">)</span></p> </td> </tr> </tbody></table> <p align="justify">La prima opera d'interesse per la concezione della filosofia della storia in Kant è l'<i>Idea per una storia universale dal punto di vista cosmopolitico</i> del 1784 Compaiono nel titolo le concezioni illuministe della storia considerata universale, nel senso che si prescinde dalle singole storie delle singole nazioni, volendo indicare la storia come appartenente a tutti gli uomini senza distinzioni: quindi essa non può essere che universale e cosmopolitita così come nel suo <i>Saggio sui costumi</i> la definiva Voltaire a cui d'altronde risale anche l'espressione <i>filosofia della storia</i> (in <i>La philosophie de l'histoire</i> del 1765</p> <p align="justify">La riflessione kantiana sulla storia troverà poi un ulteriore approfondimento nello scritto Per la pace perpetua un progetto filosofico del 1795, dove si terrà conto della situazione storica contemporanea profondamente mutata con lo scoppio della Rivoluzione francese</p> <p align="justify">Il discorso sulla filosofia della storia troverà infine la sua conclusione ne <i>Il conflitto delle facoltà</i> (1798), dove si analizza lo scontro tra le facoltà universitarie per conquistare il primato nel mondo accademico. Quest'ultimo scritto sembrerebbe estraneo al tema della filosofia della storia se non si considerasse quanto dice Kant in un breve frammento: «<i>Se il genere umano sia in costante progresso verso il meglio.</i>» Qui comincia ad apparire una certa vena di scetticismo per cui Kant inizia, con la visione del Terrore Giacobbino sotto gli occhi, ad avere dei dubbi sull'effettivo valore della Rivoluzione francese.</p> <p align="justify">
<br />
<br /></p> <h3 align="justify"><i><b>Idea per una storia universale...</b></i></h3> <p align="justify"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">In particolare nell' Idea per una storia universale... Kant afferma che «poiché gli uomini, nei loro sforzi, non si comportano semplicemente in modo istintivo, come gli animali, ma neppure in modo prestabilito [...] di loro non pare possibile una storia sistematica, come ad esempio quella delle api o dei castori per cui non esiste una storia progressiva ed eterna, quasi regolata da quelle stesse leggi che regolano la natura poiché l'uomo è in grado di costruire liberamente la sua storia ma non è detto che lo faccia perseguendo il bene. Aggiunge Kant: «non si può trattenere un certo fastidio a vedere rappresentato il loro [degli uomini] fare e omettere sulla grande scena del mondo, e pur con l’apparenza, di tanto in tanto, della saggezza [...] si trova il</span></span><i><b> </b></i><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">fare e omettere intessuto di vanità infantile», tanto che le azioni umane, sia pure talora guidate dalla razionalità, il più delle volte sembrano dirette a mettere in opera il male, quasi senza rendersene conto, come fanno i bambini nella loro ingenuità. Allora «Per il filosofo non c’è altra via d’uscita [...] che quella di tentare se, in questo assurdo andamento delle cose umane, possa scoprire uno scopo della natura»: il filosofo cioè non può rinunciare ad avere fiducia negli uomini e quindi si domanda se alla fine, nonostante l'infantile e stupido agire degli uomini , non vi sia una sorta di laica provvidenza storica che, incarnatasi nella natura, guidi gli uomini e le loro azioni verso i migliori fini («tutte le disposizioni naturali di una creatura sono destinate a dispiegarsi un giorno in modo completo e conforme al fine») . Una storia dove gli uomini come marionette sono manovrati per mettere in atto «una storia secondo un determinato piano della natura» che persegue i suoi fini anche contro la stessa volontà degli uomini </span></span></span> </p> <p style="margin-bottom: 0cm; font-weight: normal;" align="justify">
<br /></p> Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-79800911059430661122009-01-24T21:37:00.005+01:002009-01-25T09:57:43.211+01:00Quinto Orazio Flacco<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfge6cFKvLAA-0-OZROrjPbgz3M_Vd0WxN_ZVdL9gjuaDZmzSRtPd-LgNt6kq1NFwti5pbMlIoMQZc8c6hSYSCFNzIvq25o7TfzQj31UvL97EW-OtpLk0rCZMRTPiufBht5XQQ5hnfN5s/s1600-h/orazio_statua_venosa.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 200px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfge6cFKvLAA-0-OZROrjPbgz3M_Vd0WxN_ZVdL9gjuaDZmzSRtPd-LgNt6kq1NFwti5pbMlIoMQZc8c6hSYSCFNzIvq25o7TfzQj31UvL97EW-OtpLk0rCZMRTPiufBht5XQQ5hnfN5s/s200/orazio_statua_venosa.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5295152795659598706" border="0" /></a>
<br /><div style="text-align: justify;">Lo devo ammettere i miei poeti scrittori e libri non seguono una corretta linea del tempo. Da Agatha Cristie che come periodo, 1900 passiamo ad Orazio. Devo dire che indirettamente, questo autore me lo ha consigliato sia il professore che la professoressa in due metodi diversi. La professoressa consigliandomi un libro intitolato "il mondo di sofia" è il professore d'italiano che in base ad un pensiero filosofico. Lui si rifaceva a Socrate (contenuto nel libro prima elencato) ecco il collegamento tra i due. Spero a coloro che mi seguano, di non annoiarli. Spero soltanto di diffondere l'informazione.
<br />Ecco la sua vita le sue opre, insomma tutto quello che c'è da dire su di lui.
<br />
<br /><meta equiv="CONTENT-TYPE" content="text/html; charset=utf-8"><title></title><meta name="GENERATOR" content="OpenOffice.org 3.0 (Win32)"><style type="text/css"> <!-- @page { margin: 2cm } TD P { margin-bottom: 0cm } --> </style> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">
<br /></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">
<br /></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><b>Quinto Orazio Flacco</b>, in latino <i>Quintus Horatius Flaccus</i> è stato un poeta latino Maestro di eleganza stilistica e dotato di inusuale ironia seppe affrontare le vicissitudini politiche e civili del suo tempo da placido epicureo amante dei piaceri della vita, dettando quelli che per molti sono ancora i canoni dell'<i>ars vivendi</i>. </p> <p align="justify">Il poeta era dunque di umili origini, ma di buona condizione economica. Orazio seguì perciò un regolare corso di studi a Roma, sotto l'insegnamento del grammatico Orbilio e poi ad Atene dove studiò greco e filosofia Qui entrò in contatto con la lezione epicurea e, sebbene se ne sentisse particolarmente attratto, tuttavia decise di non aderire alla scuola. Il poeta espresse la sua gratitudine verso il padre in un tributo nelle <i>Satire</i> (I, 6).</p> <p align="justify">Mecenate gli donò un piccolo possedimento in Sabina cosa molto gradita al poeta che, in perfetta osservanza del <i>modus vivendi</i> predicato da Epicuro, non amava la vita cittadina. Con la sua poesia fece spesso azioni di propaganda per l’imperatore Augusto, anche se, a dire il vero, in questo periodo Ottaviano lasciò una maggiore libertà compositiva ai suoi poeti (tendenza che sarebbe però stata invertita dopo la scomparsa di Mecenate: lo testimonia la vicenda biografica di Ovido).</p> <p align="justify">Morì nel novembre dell' 8 A.C. e fu sepolto sul colle Esqulino, accanto al suo amico Mecenate, morto solo due mesi prima.</p> <p align="justify">A partire dal I secolo A.C. la romanità cominciò a perdere fede nel sistema religioso del paganesimo, non più adatto a fornire risposte adeguate ai grandi interrogativi esistenziali del mondo romano. Il paganesimo si riduce sempre più ad un insieme di rituali e liturgie praticate non in quanto foriere di un profondo significato esoterico, spirituale e religioso, ma in quanto tradizioni afferenti al mos maiorum all’identità culturale e, soprattutto, civile di ogni romano. Dietro ad una religiosità pagana di facciata, non esistono certezze, ma il vuoto lasciato dalla mancanza di risposta ai grandi interrogativi esistenziali in una società imperiale sempre più cosmopolita. L’uomo romano, o almeno tutti coloro che godevano di una certa cultura, percepiscono questo vuoto, questa angoscia, questa insicurezza e cercano altrove, nella filosofia ellenistica le certezze di cui si sentono privi, a causa della scomparsa di un assetto di valori ben definito come era in età repubblicana. Tale sentimento di precarietà spirituale, trasmesso dalla gran parte della classe letteraria del secolo da Catullo a Lucrezio da Orazio per giungere infine a Seneca è comune. È quindi rapportabile alla crisi del paganesimo la ragione dell’ampia diffusione nel I secolo a.C. Dell' epicuresimo negli ambienti intellettuali romani. In questo periodo sorgono nelle principali città romane circoli epicurei, come quello di napoli dove probabilmente Orazio conobbe Virgilio e Vario che successivamente lo introdussero a Mecenate L’epicureismo voleva far svanire ogni angoscia e dubbio esistenziale riguardo la morte, vedendola come l’estremo annullamento della percezione sensoriale, la fine, certa, delle sofferenze e degli affanni terreni. La morte è quindi vista come una serena, ma non felice, liberazione dalla vita, in quanto in essa avviene sia la morte del corpo, che dell’anima (essendo entrambi sostanze materiali). Se in Epicuro troviamo una reazione di gioia di fronte a queste affermazioni, difficilmente tale sentimento viene riscontrato anche negli altri intellettuali romani che aderirono alla filosofia davanti al nulla eterno della morte, con una sensazione di horror vacui presente anche nello stesso Lucrezio, il quale, pur dipingendo con tratti quasi mitici Epicuro, <i>rerum inventor</i>, tuttavia non riesce del tutto a sposare il messaggio liberatorio di tale filosofia. L’epicureismo non riuscirà quindi a sanare quel mal du siecle che vive la romanità, non riuscirà a colmare il vuoto lasciato non solo dalla crisi del sistema religioso, ma anche da quella delle istituzioni repubblicane, una crisi che ha demolito le certezze e le basi culturali e sociali dell’uomo romano.</p> <p align="justify">Orazio aderisce parzialmente all’epicureismo, anch’egli alla ricerca di risposte sui grandi temi esistenziali, risposte che di fatto non troverà mai: il poeta sembra infatti non essere mai sfuggito all’angoscia della morte, percepita sempre come imminente. È interessante analizzare la visione che il poeta latino aveva dell’aldilà, in quanto è indubbiamente molto sincera, e, anche se velata da una certa sicurezza, che Orazio voleva trasmettere al lettore, per poter farsi esempio vivente della <i>aurea mediocritas</i> da lui tanto esaltata, in molteplici occasioni una vena di malinconia, accompagnate da cupe note di lirismo e di elegia, tradisce il suo reale stato interiore. Orazio appare, a sprazzi, come quello che forse veramente era: un uomo che ha trovato nella vita il rifugio dalla morte, ma che in verità non è mai riuscito a curare del tutto la paura della morte, che preferisce fuggire piuttosto che combattere stoicamente. La sua personalità può quindi risultare, ad una prima lettura, ambigua: tale ambiguità nasce dalla discordanza che talvolta si viene a creare tra l’immagine che Orazio voleva dare di sé, e la vera personalità del poeta che inevitabilmente trapassa dalla righe: non a caso, come sostiene Ugo Errico Paoli "nulla [...] appare così difficile come penetrare nell’animo di Orazio". La rappresentazione dell’aldilà oraziano è comunque di forte stampo epicureo, e viene suggellata nel modo migliore nell’affermazione, non priva di una note malinconica, espressa nell’Ode 7 del Libro IV:</p> <table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="180"> <col width="5"> <col width="176"> <tbody><tr> <td width="5">
<br /></td> <td width="176"> <p style="border: medium none ; padding: 0cm;" align="justify"><span style="font-style: normal;"><b>«</b></span> <i>Pulvis et umbra sumus</i> <b>»</b></p> </td> </tr> <tr> <td width="5">
<br /></td> <td width="176">
<br /></td> </tr> </tbody></table> <p align="justify">In questa affermazione Orazio riesce ad esprimere non solo il suo punto di vista sulla morte, ma anche l’angoscia che lo investe in vita, proprio in funzione del prossimo e certo annullamento dell’esperienza terrena. Dai versi di Orazio, quando il poeta parla della morte, risulta davvero difficile cogliere una nota di serenità, di gioia: il sentimento che invece predomina e che si identifica nella reazione psicologica del poeta di fronte alla morte, è una triste accettazione di quello che è un fatto naturale. In particolare questo sentimento viene espresso nell’Ode 14 del II libro, nella quale afferma (vv. 8 -12):</p> <table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="249"> <col width="5"> <col width="245"> <tbody><tr> <td width="5">
<br /></td> <td width="245"> <p style="border: medium none ; padding: 0cm;" align="justify"><span style="font-style: normal;"><b>«</b></span> <i>...tristi
<br />[...] unda, scilicet omnibus,
<br />quicumquae terrae munere vescimur,
<br />enaviganda, sive reges
<br />sive inopes erimus coloni</i>. <b>»</b></p> </td> </tr> <tr> <td width="5">
<br /></td> <td width="245">
<br /></td> </tr> </tbody></table> <p align="justify">Questi versi ci esprimono quanto Orazio percepisse la morte cupa e fonte di grande turbamento: viene qui rappresentata come una palude (<i>unda</i>, parola che già nel suono anticipa il concetto che sta per essere espresso, e rafforza il simbolismo di cui è oggetto: palude=morte), a cui accosta l’aggettivo "triste" (<i>tristi</i>), che reca con sé anche un profondo senso di inevitabilità. La palude a cui allude Orazio è lo Stige il poeta fa qui sfoggio, come in moltissime altre occasioni, delle sue conoscenze mitologiche e pagane, nelle quali però non crede assolutamente. In questo caso, il riferimento mitologico ha valore simbolico, ed è funzionale non solo ad esprimere il concetto della morte, ma anche a rendere più vivida ed espressiva la poesia. Invece <i>scilicet</i> (come è naturale) afferma un dato di fatto: l’inevitabilità della morte, alla quale non vi è modo di sfuggire. Questo concetto in realtà viene qui ripetuto, ma era già stato espresso all’inizio dell’ode:</p> <table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="197"> <col width="5"> <col width="192"> <tbody><tr> <td width="5">
<br /></td> <td width="192"> <p style="border: medium none ; padding: 0cm;" align="justify"><span style="font-style: normal;"><b>«</b></span> <i>...nec pietas moram
<br />Rugis et instanti senectae
<br />Adfert indomitaeque morti</i>. <b>»</b></p> </td> </tr> <tr> <td width="5">
<br /></td> <td width="192">
<br /></td> </tr> </tbody></table> <p align="justify">Inutile e vana è la religione, incapace di porre un rimedio (<i>moram</i>) all’incalzante vecchiaia e alla morte: questo è il punto di vista del poeta riguardo la religione, e traduce un sentimento diffuso ed esteso a tutta la romanità del secolo. La religione è ormai incapace di dare spiegazioni sufficienti riguardo la vita dopo la morte, il fervore religioso (<i>pietas</i>) non potrà salvare l’uomo dalla sua naturale condizione di morte.</p> <p align="justify">È davvero grande la differenza che corre tra l’attacco e la critica che Lucrezio aveva fatto nei confronti della <i>religio</i>, accusata di offuscare la ragione e di far nascere inutili tribolazioni e angosce, e questa, che suona più come una triste constatazione dell’incapacità di essere rasserenati da una religione nella quale non si riesce più a credere. Centrale nei versi 8-12 è il gerundivo <i>enaviganda</i>, che esprime pienamente l’inevitabilità e la certezza della morte, non senza una nota di cupa e profonda malinconia, già anticipata da <i>tristi unda</i>. Risulta già chiara da questi pochi versi la percezione che Orazio aveva della morte, percezione che spiega e motiva la sua scelta di vita: una vita caratterizzata dal godere del presente e delle poche gioie che la vita ci offre (identificabili principalmente nell’amicizia, nel convivio, nella pace interiore) e che ci consentono di vivere con serenità e stabilità. Orazio appare a tratti molto pessimista: la morte è sempre in agguato e le vita potrebbe finire in ogni momento; è meglio, quindi, non riporre le proprie speranze nel domani. Questa idea di brevità della vita (che ritroviamo anche in Catullo: <i>brevis lux</i>) è un ulteriore invito a godersi la vita il più possibile, concetto che ritroviamo in numerosi versi, come nell’Ode 11 del libro I:</p> <table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="355"> <col width="5"> <col width="350"> <tbody><tr> <td width="5">
<br /></td> <td width="350"> <p style="border: medium none ; padding: 0cm;" align="justify"><span style="font-style: normal;"><b>«</b></span> <i>...Dum loquimur fugerit invida
<br />Aetas: carpe diem, quam minimum credula postero</i>. <b>»</b></p> </td> </tr> <tr> <td width="5">
<br /></td> <td width="350">
<br /></td> </tr> </tbody></table> <p align="justify">Il tempo è in una fuga perpetua, che non lascia adito a speranze future: occorre sfruttare al massimo il tempo che ci è concesso, e considerare ogni giorno che ci è dato come un dono, così come afferma nell’Ode 9, del libro I (vv.14-15: "<i>...Quem Fors dierum cumque dabit, lucro/Adpone...</i>"). È chiaro da questi versi quanto l’esistenzialismo di Orazio sia trasversale a tutta la sua poesia e quanto la visione della morte condizioni in modo netto l’esperienza di vita del poeta, che ci viene vivacemente descritta dalla sua poesia</p> <p align="justify"><a name="firstHeading"></a>Orazio è considerato dal classicismo uno dei più importanti poeti latini. Molte delle sue frasi sono diventate modi di dire ancora in uso: esempi sono carpe diem e aurea mediocritas oltre che Odi profanum vulgus, et arceo</p><p align="justify">Spero che questo approfondimento, sia stato chiaro e preciso. </p><p align="justify">
<br /></p><p align="justify">Alla prossima recensione o approfondimento a secondo del caso.
<br /></p><p align="justify"></p><ul><p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"></p></ul>
<br />
<br /></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-14078331174558259142009-01-23T08:28:00.003+01:002009-01-23T08:35:56.843+01:00Aiuto Perry<div style="text-align: justify;">Come ben sapete, le poesie vengono quando meno te lo aspetti. Come Dante si è accorto di perdere la via del bene me ne sono accorto pure io. Questa è una poesia tutta personale. I tipi superficiali, come i miei amici, mi ridno sopra,invece se leggete bene troverete un senso allegorico e profondo. Sempre una copia della divina commedia all'inizio ma, non è così. Invito ai genitili lettori di non essere superficiali.<br /><br /><div style="text-align: center;">"Aiuto Perry"<br /><div style="text-align: left;">Arrivato in 3° ragioneria<br />ho perso la dritta via,<br />prima ero di un altro quartiere,<br />adesso sto a Corso V.Emanuele.<br />Lì ero felice e beato<br />qui sono triste e condannato.<br />Ero felice come una Pasqua<br />qui invece mi vogliono tagliar la testa.<br />Non so chi sto seguendo<br />ma sulla brutta via sto andando<br />Prima ero secco e bello<br />adesso sono brutto come un cammello.<br />Ho talmente capi di accusa<br />che anche la testa di Perry Mason è fusa.<br />Forse sono ancora in tempo:<br />Per ti prego non farmi andare dentro.<br /></div></div></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-20298900406926019212009-01-22T17:08:00.003+01:002009-01-22T17:23:48.733+01:00" Se" di Rudyard Kipling<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifOMZOCAUN8o8iF6gyn-Fw_x3tLJ2l8XCsKgxKZKQoB_5aMlH4APxUd1G50kSISbggE5_1h2vK7lQnZK9DPlT05icgZ9JbpiH7e1wQagoJrzDnDzdGO8fsBiLdZaQ3XXvUMVXZ2QhyvgI/s1600-h/rudyard-kipling.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 217px; height: 315px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifOMZOCAUN8o8iF6gyn-Fw_x3tLJ2l8XCsKgxKZKQoB_5aMlH4APxUd1G50kSISbggE5_1h2vK7lQnZK9DPlT05icgZ9JbpiH7e1wQagoJrzDnDzdGO8fsBiLdZaQ3XXvUMVXZ2QhyvgI/s320/rudyard-kipling.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5294154538753382850" border="0" /></a>
<br /><div style="text-align: justify;">Oggi mi sentivo un po' scocciato, ho ripescato nella mia bacheca, di poesi e ho resumato questa. Anche io come una mia amica, oggi ho passato una brutta giornata. Per aiutare lei, ho riscoperto questa poesia che tenevo occultata in una parte remota del mio personal computer. Grazie a questa mia amica e alla poesia mi sono risentito vivo e pieno di vita. Quindi adesso la pubblico. Così quando la voglio rileggere basta che apro il mio spaces. Questa è una poesi che fa molto riflettere quindi non sottovalutatela. Rileggetela anche più volte in modo da cogliere il significato allegorico.
<br /></div>
<br /><meta equiv="CONTENT-TYPE" content="text/html; charset=utf-8"><title></title><meta name="GENERATOR" content="OpenOffice.org 3.0 (Win32)"><style type="text/css"> <!-- @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --> </style> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size:100%;"><tt><span style="font-family:Tahoma;">Se riesci a mantenere la calma quando tutti
<br />intorno a te la stanno perdendo, e te ne fanno una colpa;
<br />Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te
<br />tenendo però nel giusto conto i loro dubbi;
<br />Se sai aspettare senza stancarti di aspettare,
<br />o essendo calunniato non rispondere con calunnie,
<br />o essendo odiato, non dare spazio all'odio,
<br />senza tuttavia sembrare troppo buono
<br />nè parlare troppo saggio;
<br />
<br />
<br />Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;
<br />Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;
<br />Se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
<br />e trattare questi due impostori allo stesso modo;
<br />Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto
<br />distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per ingenui;
<br />o vedere le cose, per le quali hai dedicato la vita, distrutte,
<br />e umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;
<br />
<br />
<br />Se sai fare un'unica pila delle tue vittorie,
<br />e rischiarla in un sol colpo a testa o croce,
<br />e perdere, e ricominciare di nuovo dall'inizio
<br />senza mai lasciarti sfuggire una parola su quello che hai perso;
<br />Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
<br />a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più,
<br />e così resistere quando in te non c'è più nulla
<br />tranne la Volontà che dice loro: "Resistete!";
<br />
<br />
<br />
<br />Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà,
<br />o passeggiare con i re senza perdere il comportamento normale;
<br />Se non possono ferirti nè i nemici nè gli amici troppo premurosi;
<br />Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo;
<br />Se riesci a riempire l'inesorabile minuto
<br />dando valore a ogni istante che passa;
<br />tua è la Terra e tutto ciò che vi è in essa,
<br />e - quel che più conta - tu sarai un Uomo, figlio mio!</span></tt></span> </p>
<br />Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-9351617658078890162009-01-21T20:35:00.000+01:002009-01-21T20:36:22.580+01:00L'ermetismo letterario<p align="justify">Il termine, coniato da Francesco Flora nel 1936, rimanda all'idea di una magia della parola poetica. Alla base di questo movimento, che ebbe come modello i grandi del decadentismo francese,come Stéphane Mallarmé, Arthur Rimbaud e Paul Valéry, si trova un gruppo di poeti, chiamati ermetici, che seguirono gli insegnamenti di Giuseppe Ungheretti e di Eugenio Montale</p> <p align="justify"><a name="firstHeading2"></a>Con il termine Ermetismo si intende una poesia chiusa (ermetica) e volutamente complessa, attraverso un susseguirsi di analogie difficilmente interpretabili, fatte a sfiorare un noumeno spesso insondabile. Questo termine fa anche riferimento alla figura magico-mistica di Ermete Trismegisto (tre volte Grande), al quale erano stati attribuiti testi misterici e spirituali del II-III secolo dopo Cristo, ispirandosi all'antica sapienza egizia, celata nell'enigmatico linguaggio dei geroglifici.</p> <p align="justify">I poeti ermetici perseguono l'ideale di una “poesia libera pura” da ogni finalità pratica, senza scopo educativo. Il tema centrale della poesia ermetica è il senso della solitudine disperata dell'uomo moderno che ha perduto fede negli antichi valori, nei miti della civiltà romantica e positivistica e non ha più certezze a cui ancorarsi saldamente. Egli vive in un mondo incomprensibile sconvolto dalle guerre e offeso dalle dittature per tanto il poeta ha una visione della vita sfiduciata, priva di illusioni. Costoro rifiutano la parola come atto di comunicazione per lasciarle solo il carattere evocativo. La poesia degli ermetici è una poesia di stati d'animo, di ripiegamento interiore espresso in un tono raccolto e sommesso, con un linguaggio raffinato ed evocativo che sfuma ogni riferimento diretto all'esperienza in un gioco di allusioni.</p> <p align="justify">All'interno dell'Ermetismo sono presenti due filoni: Cattolico o Purista e Laico o Storicista. Nel primo filone è presente il tema dell'"assenza" che è anche "attesa" verso una figura salvifica, nel filone purista l'analogia risulta essere complessa,in quanto è più lontana dalla realtà. Nel filone Storicista, invece, l'analogia è più vicina alla realtà Questi due filoni non sono contrapposti ma vicini. </p> <p align="justify">Gli ermetici si servono della forma dell'analogia per rappresentare la condizione tragica dell'esistenza umana isolandosi in uno spazio interiore a difesa dalla retorica fascista.</p> <p align="justify">I poeti Ermetici si ispirarono al secondo libro di Ungaretti, ovvero "Sentimento del Tempo", dove all'interno di esso erano presenti analogie complesse; quindi possiamo considerare Ungaretti come precursore degli Ermetici.</p> <p align="justify"><a name="firstHeading3"></a><a name="firstHeading5"></a><a name="firstHeading4"></a> Nel campo della critica ermetica autorevole fu la figura di Carlo Bo che, con il suo discorso <i>La letteratura come vita</i> del 1938, scrisse il vero manifesto ermetico parlando di poesia intesa come momento dell' assoluto. Tra gli altri teorici e critici dell'ermetismo si ricordano Oreste Macrì,Giansiro Ferrata,Luciano Anceschi e lo stesso Mario Luzi</p> <p align="justify"><a name="firstHeading6"></a><a name="firstHeading7"></a><a name="firstHeading8"></a> Lo stile difficile e chiuso nella ricerca della forma analogica, insieme all'approfondimento di una nascosta esperienza interiore, contraddistinse questo gruppo che, rifiutando in modo diretto ogni impegno politico e sociale , cercava di staccarsi dalla cultura fascista. Tra questi giovani intellettuali, alcuni assunsero posizioni antifasciste come Romano Bilenchi,Elio Vittorini,Alfonso Gatto e Vasco Pratolini. La tradizione è la migliore alleata dell'ermetismo.</p>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-19636445310058145982009-01-17T21:35:00.008+01:002009-05-06T23:30:11.953+02:00"Un delitto avrà luogo"<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTeMRNLtVbh4tbqdUwG9GB9C4O06pt7okHMa5ngDzCkuPcYbMY-kY9nqg3_lWkRI7S83OhPs3_fYad3IJ0B5oX_YIfHtJsDCGEl_F8SBp6Vw7yglHQGPwomwWp-qK0tNCMoQXF_KrnrAo/s1600-h/9788804507581.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 150px; height: 238px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTeMRNLtVbh4tbqdUwG9GB9C4O06pt7okHMa5ngDzCkuPcYbMY-kY9nqg3_lWkRI7S83OhPs3_fYad3IJ0B5oX_YIfHtJsDCGEl_F8SBp6Vw7yglHQGPwomwWp-qK0tNCMoQXF_KrnrAo/s320/9788804507581.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5332826138482269682" border="0" /></a>Un delitto avrà luogo venerdì, 29 ottobre alle ore sei e trenta pomeridiane, nel villino La Cicala. Si pregano gli amici di voler accettare questo avvertimento, che non sarà più ripetuto.”Questo stava scritto sulla prima pagina del giornale locale. Tutti quanti, si credevano che era una festa in maschera. All'ora del presunto delitto, che poi si è dimostrato vero, si è aperta una porta e un tipo, disse minacciosamente, e freddo come la lama di una sciabola, "mani in alto" e poi sparò. Il primo colpo, andò a vuoto il secondo invece fu su se stesso. Ormai i libri di Agatha Chritie sono paragonabili ai film panettone di Christian De Sica. Cambia il luogo, cambiano gli attori (in questo caso le persone), ma il concetto è sempre quello. Non fraintendetimi non voglio dire che non siano belli ma, come tutti ormai sono un po' scontati. Devo dire l'unica cosa che mi ispira a leggere questi libri, è il fatto che l'autrice, durante il suo romanzo qualunque esso sia, caccia sempre dei colpi di scena che nessuno si aspetta. Ad essere sincero, pure io sarei andato all'appuntamento. Sarà un fatto mio e personale, ma sono sempre stato attratto da tutto ciò che è enigmatico,misterioso tetro, cupo e aggettivi di questo genere. Devo dire che, adesso dopo questo libro, cambio genere e punto su un libro filosofico. Poi rimprenderò a leggere gialli come al solito. Poichè sto sviluppando una mente ecclittica, non posso fermarmi al genere giallo. Sto facendo la collezzione anche di George Simenon (autore di libri gialli che ho elencato nell'articolo precendente) in modo da confrontare la scrittura. Di solito quando si parla di Agatha Christie, come immagine per antonomasia, si ha quella del detective Hercule Poirot. In questo caso, non è lui ma Miss Juane Purple. Da una ricerca, dicono che quando ha scritto il personaggio, l'autrice abbia preso spunto da sua nonna. I due personaggi, non si sono mai incontrati perchè hanno due modi di pensare completamente diversi. Uno l'antitesi dell'altro. Il libro anche all'inizio, può essere noioso, ma grazie alla vecchietta, arguta, fresca e pimpante diventa bello. Se avete notato prima ho detto che il secondo colpo era rivolto verso di lui. Pure io pensavo che fosse stato così. Miss Juane Purple mi ha smentito. Non posso dirvi com'è andata altrimenti vi rovinerò la sorpresa. Io lo consiglio di leggere per due motivi. Uno perchè ormai sono affezzionato a questa autrice, quindi la difenderò fino a prova contraria, come secondo motivo ma non meno importante, perchè questo libro è il gillo per antonomasia.<br /></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-22055779463895205072008-12-23T20:17:00.005+01:002008-12-23T20:23:45.958+01:00George Simenon<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe-b1HUP8hVTiwUCvsTnl3f7JGow2ZRQsLLBb1N4xHP3-9dNBPruM8RpsW50RNGkWwy8AJYwh8sJ1czI-FFAbfW2jhVfgRihJYSt9nD1duTN79B7at8yNW2H40dC8mpev0ckd05lGysqg/s1600-h/simenon2.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 113px; height: 151px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe-b1HUP8hVTiwUCvsTnl3f7JGow2ZRQsLLBb1N4xHP3-9dNBPruM8RpsW50RNGkWwy8AJYwh8sJ1czI-FFAbfW2jhVfgRihJYSt9nD1duTN79B7at8yNW2H40dC8mpev0ckd05lGysqg/s320/simenon2.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5283067388900924274" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Georges Simenon , nome completo Georges Joseph Christian Simenon (Liegi,13-Febbraio-Losanna 4 settembre 1989) è stato uno scrittore belga di lingua francese .È stato uno degli scrittori più prolifici del XX secolo, in grado di scrivere fino a ottanta pagine al giorno. A lui si devono centinaia di romanzi e racconti, molti dei quali pubblicati sotto diversi pseudonimi. La tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta paesi, supera i settecento milioni di copie. Secondo l'index trasatium , un database curato dall'Unesco che raccoglie tutti i titoli tradotti nei paesi membri, Georges Simenon è il quindicesimo autore più tradotto di sempre. Nonostante la sua opera abbia intrecciato diversi generi e sottogeneri letterari, dal romanzo popolare, al romanzo d'appendice passando dal noir e dal romanzo psicologico Simenon è noto soprattutto per essere l'ideatore del commissario Maigret protagonista di racconti e romanzi polizzeschi che hanno contribuito in maniera determinante alla fama e al successo dello scrittore.<br /><span style="font-weight: bold;">Stile narrativo</span><br />La narrativa di Simenon è caratterizzata da storie nelle quali i personaggi, quasi sempre umili o appartenenti alla piccola borghesia, ma anche ricchi e rinomati, si trovano coinvolti in vicende drammatiche. Pur utilizzando uno stile narrativo asciutto e poco incline a estetismi letterari, le sue opere dimostrano una notevole capacità di ritrarre con arguta psicologia vicende dal sapore profondamente umano. Con Simenon si giunge alla borghesizzazione del racconto giallo piccoli uomini spersi nelle traversie della vita passano sotto la lente di un osservatore attento e analitico, che nelle sue opere non si dilunga in descrizioni favolistiche di luoghi e persone, ma anzi ad esse dedica spesso poche e asciutte, anche se esaustive, righe. Tutto è crudo e brutalmente trasparente, tutto è nuda realtà.La sua popolarità è dovuta soprattutto ai settantacinque romanzi ed ai ventotto racconti che vedono come protagonista il commissario Maigret In tali romanzi polizieschi Simenon si discosta dagli schemi dell'inchiesta per tracciare suggestivi ritratti psicologici e per evocare con efficacia le atmosfere parigine o quelle grigie e stagnanti della provincia francese. Le inchieste di Maigret sono in realtà la paziente ricostruzione della verità umana, per arrivare all'antefatto che ha causato il dramma, e con esso alle prove per poter incastrare il colpevole.In tal senso Simenon già dagli anni trenta imprime una svolta irreversibile nella storia del romanzo giallo: con Simenon, cioè, la domanda che ci si pone, che si pone l'investigatore e di conseguenza il lettore, si sposta ormai definitivamente dal chi è stato del giallo classico all'inglese, al perché, al cosa è successo nell'esistenza di una persona per portarla fino alla soglia irreversibile del delitto. L'attenzione dell'autore non è più centrata, come in altri autori di romanzi gialli, sulla costruzione di un meccanismo perfetto, di un enigma apparentemente insolubile che si sciolga magicamente nella sorpresa finale. Importante per Simenon è raccontare una vicenda umana, attraversata da un dramma, da un delitto, anche se ricostruita attraverso i passi che deve muovere un poliziotto per scoprire alla fine che il dramma è tale non solo per la vittima, ma anche per l'assassino.<br /></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-68552413411416829302008-12-12T17:12:00.003+01:002008-12-12T17:26:24.129+01:00Codice Newton<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTAH7KZjCQN-mV7mJ5y52l3TUEPZ7YOb7DMv7-GXHkMcLm-7tbe8zbp8Q-vq_BnEySK7P6p9NArlVDF48vXaUBVDpgYlvMzJorkNHZLW4w4i98aR0oZmBMfSzVfeQUnAC5uc7L9Q9xkjA/s1600-h/codice-di-newton.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 200px; height: 308px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTAH7KZjCQN-mV7mJ5y52l3TUEPZ7YOb7DMv7-GXHkMcLm-7tbe8zbp8Q-vq_BnEySK7P6p9NArlVDF48vXaUBVDpgYlvMzJorkNHZLW4w4i98aR0oZmBMfSzVfeQUnAC5uc7L9Q9xkjA/s320/codice-di-newton.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5278937308870685890" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Ho appena finito di leggere questo libro. Ad essere sincero, non è che mi sia piaciuto tanto. A circa metà libro vuolevo smettere ma su consiglio di un'amica ho continuato. Parla del famoso scienzato Isac Newton, e dall'alchimia in generale. Secondo l'autrice, sono morti tre proffessori del college, e non si sa qual'è codesto mistero.<br />Dicono che in uno di questi casi è convolto anche lo scienziato nominato prima. Racconta del famoso prisma di Newton di come è arrivato nelle sue mani. Infatti l'autrice a mio parere è un po' dispersiva. Sinceramente mi aspettavo qualcosa in più ma sono rimasto deluso. Guardiamo il lato positivo della cosa: ho imparato nuovi vocaboli. Questo non sta a significare, che nessuno lo deve comprare, quello che dico non ha valore scientifico ma personale. Quanto riguarda i commenti su Isac Newton, non so se sono veri. di tutto quello che c'è scritto nel libro, non si hanno prove certe quindi io personalmente non ci credo. Io, personalmente credo solo a quello che si può dimostrare. L'unico modo per vedere se quello che scrive l'autrice, sarebbe riesumare Newton e tutti coloro che vivevno in quei tempi, e chiederli come veramente sono andati i fatti. Poichè questo è scientificamente impossibbile, per il benificio del dubbio, io credo a quello che leggo su i libri di storia.<br />Potre anche andare a fiducia di quello che dice Rebbecca Stott (l'autrice) ma, non so fino a dove mi conviene.<br /><br />Co questo, ho concluso la mia recensione, spero che il prossimo libro sia molto meglio di questo.<br /><br /></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-86846568932123275542008-12-02T16:38:00.005+01:002008-12-02T16:49:09.186+01:00Gaio Cilnio Mecenate<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5EIEN1WQM7rZwzjnGQLBe-shGBneHjWNqdXV9Otm79ev0EEVQX9uZaFPkACbq2v9aZtyR1YU1o0JhmtBuzVoQeBEfIkduDlqDjDBLVy_tEzmhbfQChfAW3A3m7MzBeWmQmG-gU6w0OKE/s1600-h/armecenate.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 122px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5EIEN1WQM7rZwzjnGQLBe-shGBneHjWNqdXV9Otm79ev0EEVQX9uZaFPkACbq2v9aZtyR1YU1o0JhmtBuzVoQeBEfIkduDlqDjDBLVy_tEzmhbfQChfAW3A3m7MzBeWmQmG-gU6w0OKE/s320/armecenate.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5275219202709856690" border="0" /></a>Arezza, c. 68 A.C. - 8 d.C.), nato da un'antica famiglia etrusca fu un influente consigliere di Agusto.Formò un circolo di intellettuali e di poeti che protesse, incoraggiò e sostenne nella loro produzione artistica. Fra questi si possono annoverare Orazio Virgilio e Properzio Molte opere di questi poeti sono a lui dedicate. Con questo suo atteggiamento egli contribuì efficacemente ad elevare il tono della vita letteraria e culturale dell'era di Augusto. La sua azione fu anche un sostegno al regime imperiale che Augusto stava imponendo: molte delle opere prodotte con il sostegno di Mecenate contribuirono ad illustrare l'immagine di Roma ed anche a sostenere alcune azioni della politica dell'imperatore. In particolare Virgilio con l' Eneide fornisce una genealogia mitica a Roma in generale e in particolare ad Augusto che stava preparando la propria deificazione; inoltre con le Georiche sostenne un'altra idea augustea propagandando la rinascita dell'agricoltura in Italia. Fu per molti anni l'amico più intimo di Augusto oltre che il più stretto collaboratore. Egli dette il via ad un vero e proprio circolo letterario. Non ne va però dimenticata l'azione politica di consigliere: per molti aspetti sta alla base della struttura data da Ottaviano allo Stato Romano con le istituzioni tradizionali (Senato e magistrature in primis) svuotate di significato e creazione di un apparato amministrativo fondato sul coinvolgimento degli equites.<br /></div><div style="text-align: justify;">Secondo la testimonianza di Properzio (Elegie, II, 1, vv. 25 – 30) sembra che Mecenate abbia partecipato alle campagne di Modena Filippi e Perigia Si vantava del suo antico lignaggio etrusco e rivedicò la discendenza dal principesco casato dei Cilnii, cosa che fu all’origine della gelosia dei suoi concittadini, in quanto erano notevoli la loro ricchezza ed influenza ad Arezzo nel IV secolo a.C. (Livio X, 3). Tacito (Annales, VI, 11) lo chiama “Cilnio Mecenate”, ed è possibile che “Cilnio” fosse il nome della madre, e che Mecenate fosse il cognomeUn Gaio Mecenate è menzionato da Cicerone (Pro Claudio, 56) come membro influente dell 'ordine equestre nel 91 a.C. che potrebbe essere stato suo nonno, oppure suo padre. Dalle testimonianze di Orazio (Odi, III, 8, 5) e dai testi letterari dello stesso mecenate si deduce che egli aveva beneficiato dai più alti gradi d’istruzione del tempo. Le sue ingenti ricchezze potrebbero essere state in gran parte ereditate, ma dovette la sua posizione ed influenza grazie allo stretto legame con l'imperatore Augusto.<br />Fece la sua apparizione nella vita pubblica nel 40 a.C., quando Ottaviano gli concesse in moglieScribonia ; in seguito egli partecipò ai negoziati di pace a Brindisi ed alla riconciliazione con Marco Antonio Come amico e consigliere agì sempre in qualità delegato di Augusto quando era all’estero. Negli ultimi anni le relazioni divennero più fredde, in parte probabilmente perché Augusto aveva avuto un’avventura con la moglie Terenzia. Prima di morire nominò Augusto quale unico. Erede. Nel 39 a.C. Mecenate introdusse Orazio Vario Rufo e Virgilio nella sua cerchia. Nel "viaggio verso Brindisi" (Orazio, Satire, I, 5), svoltosi nel 37 a.C., si dice che Mecenate e Marco Cocciero Nerva bisnonno del futuro imperatore Nerva, avevano un’importante missione, dalla quale scaturì il Trattato di Taranto un trattato di riconciliazione tra i due grandi nemici. Durante la guerra con Sesto Pompeo nel 36, egli tornò a Roma e gli fu concesso il supremo controllo amministrativo in Italia Fu vicereggente di Ottaviano durante la battaglia di Azio quando, con grande fermezza, soffocò in gran segreto la congiura di Marco Lepido il giovane e durante le successive assenze di Ottaviano nelle province.<br />Negli ultimi anni il suo favore presso limperatore diminuì.Svetonio (Vita di Augusto, 66) attribuisce la causa all'indiscrezione di Mecenate con la moglie Terenzia a proposito della cospirazione nella quale era implicato sui fratello Murena, ma, secondo Dione Cassio l'imperatore aveva una relazione con Terenzia. Mecenate morì nell'8 d.C., lasciando tutte le sue ricchezze all'imperatore; gli imperatori successivi vollero continuare ad accumulare tesori e a patrocinare gli artisti, tanto che uno dei più importanti dipartimenti di corte – in effetti era quello del tesoro – divenne delle largitiones, letteralmente delle elargizioni, anche se la maggior parte delle spese avevano finalità più pragmatiche.<br />Sebbene le opinioni sulla persona Mecenate fossero contrastanti, unanimi erano le testimonianze sulla sua capacità amministrativa e diplomatica. Egli condivise il sogno di dare un nuovo ordinamento dell'impero, di conciliare le parti, di salvarlo dai pericoli. Soprattutto gli storici ritengono che grazie alla sua influenza che la politica di Ottaviano è diventata più umana dopo la sua prima alleanza con Antonio e Lepido. La migliore sintesi del suo personaggio come uomo e come statista, viene da Marco Velleio Patercolo (II. 88), che lo descrive come ‘’insonne nella vigilanza e nelle emergenze, lungimirante nell’agire, ma nei momenti di ritiro dagli affari più lussuoso ed effeminato di una donna’’. Da alcuni passi nelle Odi di Orazio (II, 17, A) si può dedurre che Mecenate non avesse la robustezza fisica tipica della maggior parte dei romani.<br />Mecenate scrisse anche opere letterarie, sia in prosa che in versi. Ci sono rimasti venti frammenti che dimostrano che come autore avesse meno successo che come protettore dei letterati.<br />I suoi soggetti sono vari (Prometeo, dialoghi stile Simposio - un ricevimento al quale erano presenti Virgilio Orazio e Mesalla Corvino), De culto suo (una specie di biografia) ed il poema In Octaviam ("Contro Ottavia") del quale non è chiaro il contenuto, ma che era stato ridicolizzato da Augusto Quintiliano e Seneca per lo stile, l'uso di parolee rare e per le goffe trasposizioni. Secondo Dione Cassio, Mecenate è stato anche l'inventore di un sistema stenografico<br /><div style="text-align: justify;">Mecenate è famoso per il suo sostegno ai giovani poeti, tanto che il suo nome è divenuto sinonimo di protettore degli artisti. Virgilio scrisse le Georiche in suo onore e fu lui che, impressionato dagli dalla poesia di Orazio lo presentò a Mecenate. Infatti Orazio iniziò la prima delle sue Odi (Odi, I,1) grazie alla direzione del suo nuovo protettore. Mecegnate gli diede pieno appoggio finanziario, come pure una proprietà nei monti della Sabina in pieno spirito di Evergetismo Furono anche suoi protetti sia Properzio che i poeti minori Vario Rufo Plozio Tucca Valgio Rufo e DomizioMarso.Per la sua munificenza, che rese il suo nome noto a tutti, ebbe la gratitudine degli scrittori, attestata anche dai ringraziamenti di scrittori di età successiva, come Marziale e Giovenale. Il suo patronato non fu una forma di vanità o di semplice dilettantismo letterario, ma fu interessato. Egli vide nella genialità dei poeti del tempo non solo un ornamento letterario, ma un modo di promuovere ed onorare il nuovo ordine politico. Il cambiamento di toni e di intenti di Virgilio tra le Ecloghe e le Georiche è proprio il risultato della direzione data da Mecenate al genio del poeta, così come alla luce dell'influsso di Mecenate va vista la differenza tra le prime odi di Orazio, nelle quali dichiara il suo epireismo e la sua totale indifferenza per gli affari di stato, e le odi civili. Tentò anche di convogliare il femmineo genio di Properzio verso temi di interesse civile. Tuttavia ciò non minò l'affetto che provarono i suoi protetti per lui. Il fascino che esercitò sui letterati del suo circolo era cordiale e sincero. Egli, nella sua intimità, ammise sempre uomini di valore che trattò da eguali.Probabilmente molta della sagacia di Mecenate si può riscontrare nelle Satire e nelle Epistole di Orazio. Nessun altro patrono ebbe in sorte quello di legare il nome a delle opere eterne, come le Georgiche, i primi tre libri delle Odi, il primo libro delle Epistole.L'atteggiamento assunto da Mecenate è divenuto un modello: sono numerosi i regimi che si avvalgono di artisti ed intellettuali per migliorare la propria immagine, un esempio di mecenatismo fu quello di Cosimo il Vecchio De'Medici (1389-1464) e di suo nipote Lorenzo il magnifico (1449-1492), che raccolsero attorno a loro i più grandi talenti del tempo. Il termine mecenate, in paesi come l'Italia e la Francia, indica una persona dotata di potere o risorse che sostiene concretamente la produzione creativa di certi letterati ed artisti. Più in generale, per estensione, si parla di mecenatismo anche per il sostegno ad attività come il restauro di monumenti o il sostegno ad attività sportive. Si usa inoltre il termine mecenate d'impresa per indicare un finanziatore di iniziative imprenditoriali con caratteristiche innovative e di rischio dalle quali non si aspetta un ritorno finanziario diretto.<br /></div></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-21637687524924355472008-11-09T00:51:00.000+01:002008-11-09T00:51:01.776+01:00Storia del premio Nobel per la letterartura<div style="text-align: justify;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxPYskgJHoTdRHnWmSViEeNsNvmqa1VCaHbphGO_6Jf7CkAlf67rQYXbMdsoHml-IGzQlpn0u_bd1nxlWaC-g' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe><br /><br /><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Premi Nobel per la letteratura... </span><br /><br /><div style="text-align: justify;">Qui sotto sono elencati gli anni e i vincitori dei premi nobel per la letteratura...<br />Non per discriminare gli altri ma in questo contesto sono futili.<br />Questo approfondimento lo dovrò aggiornare ogni 10 dicembre di ogni anno.<br />Quindi adesso non si sa ufficialmente chi è il vincitore del premio nobel per la letteratura del 2009<br />Appena scopro chi è lo aggiorno ma adesso non ne sono al corrente...<br /></div><br /></div><h2 style="text-align: justify;"><span class="mw-headline">1901 - 1909</span></h2><div style="text-align: justify;"><br /></div><ul style="text-align: justify;"><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1901" title="1901">1901</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sully_Prudhomme" title="Sully Prudhomme">Sully Prudhomme</a> (in riconoscimento della sua composizione poetica, che dà prova di un alto idealismo, perfezione artistica ed una rara combinazione di qualità tra cuore ed intelletto)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1902" title="1902">1902</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Christian_Matthias_Theodor_Mommsen" title="Christian Matthias Theodor Mommsen" class="mw-redirect">Christian Matthias Theodor Mommsen</a> (al più grande maestro vivente della scrittura storica, con speciale riferimento al suo maggior lavoro, <i>Storia di Roma</i>)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1903" title="1903">1903</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Bjornstjerne_Martinus_Bjornson" title="Bjornstjerne Martinus Bjornson" class="mw-redirect">Bjornstjerne Martinus Bjornson</a> (un tributo alla sua nobile, magnifica e versatile poeticità, con la quale si è sempre distinto per la chiarezza della sua ispirazione e la rara purezza del suo spirito)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1904" title="1904">1904</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jos%C3%A9_Echegaray_y_Eizaguirre" title="José Echegaray y Eizaguirre">José Echegaray y Eizaguirre</a> (in riconoscimento delle numerose e brillanti composizioni che, in maniera individuale ed originale, hanno fatto rivivere la grande tradizione del dramma spagnolo), <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Fr%C3%A9d%C3%A9ric_Mistral" title="Frédéric Mistral">Frédéric Mistral</a> (in riconoscimento della chiara originalità e della vera ispirazione della sua produzione poetica, che splendidamente riflette gli scenari naturali e lo spirito nativo del suo popolo, e, in aggiunta, al suo importante lavoro come filologo provenzale)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1905" title="1905">1905</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Henryk_Sienkiewicz" title="Henryk Sienkiewicz">Henryk Sienkiewicz</a> (per i suoi notevoli meriti come scrittore epico)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1906" title="1906">1906</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Giosu%C3%A8_Carducci" title="Giosuè Carducci">Giosuè Carducci</a> (non solo in riconoscimento dei suoi profondi insegnamenti e ricerche critiche, ma su tutto un tributo all'energia creativa, alla purezza dello stile ed alla forza lirica che caratterizza il suo capolavoro di poetica)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1907" title="1907">1907</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Rudyard_Kipling" title="Rudyard Kipling">Rudyard Kipling</a> (in considerazione del potere dell'osservazione, dell'originalità dell'immaginazione, la forza delle idee ed il notevole talento per la narrazione che caratterizzano le creazioni di questo autore famoso nel mondo)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1908" title="1908">1908</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Rudolf_Christoph_Eucken" title="Rudolf Christoph Eucken">Rudolf Christoph Eucken</a> (in riconoscimento della sua seria ricerca della verità, il suo potere di penetrare il pensiero, la sua enorme capacità di visione, il calore e la forza delle sue opere con le quali ha trasmesso una filosofia idealistica della vita)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1909" title="1909">1909</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Selma_Lagerl%C3%B6f" title="Selma Lagerlöf">Selma Lagerlöf</a> (per l'elevato idealismo, la vivida immaginazione e la percezione spirituale che caratterizzano le sue opere)</li></ul><div style="text-align: justify;"><br /></div><h2 style="text-align: justify;"><span class="mw-headline">1910 - 1919</span></h2><div style="text-align: justify;"><br /></div><ul style="text-align: justify;"><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1910" title="1910">1910</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Johann_Ludwig_Heyse" title="Paul Johann Ludwig Heyse">Paul Johann Ludwig Heyse</a> (un tributo alla consumata capacità artistica, permeata dall'idealismo, che egli ha dimostrato durante la sua lunga carriera produttiva come poeta lirico, drammaturgo, novellista e scrittore di storie brevi famose nel mondo)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1911" title="1911">1911</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Maurice_Maeterlinck" title="Maurice Maeterlinck">Maurice Polidore Marie Bernhard Maeterlinck</a> (per le sue molte attività letterarie, specialmente per la sua opera drammatica, che si distinguono per la ricchezza d'immaginazione e la poetica fantastica, che rivela, a volte sotto forma di favola, una profonda ispirazione, mentre in un modo misterioso si rivolge ai sentimenti propri del lettore e ne stimola l'immaginazione)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1912" title="1912">1912</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gerhart_Johann_Robert_Hauptmann" title="Gerhart Johann Robert Hauptmann">Gerhart Johann Robert Hauptmann</a> (in riconoscimento della sua fertile, varia ed eccelsa produzione nella sfera dell'arte drammatica)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1913" title="1913">1913</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Rabindranath_Tagore" title="Rabindranath Tagore">Rabindranath Tagore</a> (per la profonda sensibilità, per la freschezza e bellezza dei versi che, con consumata capacità, riesce a rendere nella sua poeticità, espressa attraverso il suo linguaggio inglese, parte della letteratura dell'ovest)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1914" title="1914">1914</a> - <small><i>non è stato assegnato</i></small></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1915" title="1915">1915</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Romain_Rolland" title="Romain Rolland">Romain Rolland</a> (un tributo all'elevato idealismo della sua produzione letteraria, alla comprensione ed all'amore per la verità con le quali ha descritto i diversi tipi di esistenza umana)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1916" title="1916">1916</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Carl_Gustaf_Verner_von_Heidenstam" title="Carl Gustaf Verner von Heidenstam">Carl Gustaf Verner von Heidenstam</a> (in riconoscimento della sua importanza come esponente rappresentativo di un nuovo tempo nella nostra letteratura)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1917" title="1917">1917</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Karl_Adolph_Gjellerup" title="Karl Adolph Gjellerup">Karl Adolph Gjellerup</a> (per la sua varia e ricca poeticità, ispirata da elevati ideali), <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Henrik_Pontoppidan" title="Henrik Pontoppidan">Henrik Pontoppidan</a> (per le sue reali descrizioni della vita moderna in Danimarca)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1918" title="1918">1918</a> - <small><i>non è stato assegnato</i></small></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1919" title="1919">1919</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Carl_Friedrich_Georg_Spitteler" title="Carl Friedrich Georg Spitteler" class="mw-redirect">Carl Friedrich Georg Spitteler</a> (in riconoscimento al suo poema epico, <i>Olympischer Frühling</i>)</li></ul><div style="text-align: justify;"><br /></div><h2 style="text-align: justify;"><span class="mw-headline">1920 - 1929</span></h2><div style="text-align: justify;"><br /></div><ul style="text-align: justify;"><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1920" title="1920">1920</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Knut_Pedersen_Hamsun" title="Knut Pedersen Hamsun" class="mw-redirect">Knut Pedersen Hamsun</a> (per il suo monumentale lavoro. <i>Il risveglio della Terra</i>)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1921" title="1921">1921</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Anatole_France" title="Anatole France">Anatole France</a> (in riconoscimento della sua brillante realizzazione letteraria, caratterizzata da nobiltà di stile, profonda comprensione umana, grazia, e vero temperamento gallico)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1922" title="1922">1922</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jacinto_Benavente" title="Jacinto Benavente">Jacinto Benavente</a> (per il felice metodo col quale ha proseguito la tradizione illustre del dramma spagnolo)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1923" title="1923">1923</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/William_Butler_Yeats" title="William Butler Yeats">William Butler Yeats</a> (per la sua poetica sempre ispirata, che con alta forma artistica ha dato espressione allo spirito di un'intera nazione)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1924" title="1924">1924</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/W%C5%82adys%C5%82aw_Reymont" title="Władysław Reymont">Władysław Stanisław Reymont</a> (per il suo grande romanzo epico, <i>I contadini</i>)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1925" title="1925">1925</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/George_Bernard_Shaw" title="George Bernard Shaw">George Bernard Shaw</a> (per il suo lavoro intriso di idealismo ed umanità, la cui satira stimolante è spesso infusa di una poetica di singolare bellezza)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1926" title="1926">1926</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Grazia_Deledda" title="Grazia Deledda">Grazia Deledda</a> (per la sua ispirazione idealistica, scritta con raffigurazioni di plastica chiarezza della vita della sua isola nativa, con profonda comprensione degli umani problemi)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1927" title="1927">1927</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Henri_Bergson" title="Henri Bergson">Henri Bergson</a> (in riconoscimento delle sue ricche e animate idee e della brillante capacità con la quale ha saputo esprimerle)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1928" title="1928">1928</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sigrid_Undset" title="Sigrid Undset">Sigrid Undset</a> (principalmente per la sua imponente descrizione della vita nordica durante il medioevo)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1929" title="1929">1929</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Mann" title="Thomas Mann">Thomas Mann</a> (principalmente per il suo grande romanzo <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/I_Buddenbrook:_decadenza_di_una_famiglia" title="I Buddenbrook: decadenza di una famiglia">I Buddenbrook</a>, sempre più riconosciuto come una delle grandi opere della letteratura contemporanea)</li></ul><div style="text-align: justify;"><br /></div><h2 style="text-align: justify;"><span class="mw-headline">1930 - 1939</span> </h2><div style="text-align: justify;"><br /></div><ul style="text-align: justify;"><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1930" title="1930">1930</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sinclair_Lewis" title="Sinclair Lewis">Sinclair Lewis</a> (per la sua arte descrittiva vigorosa e grafica e per la sua abilità nel creare, con arguzia e spirito, nuove tipologie di personaggi)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1931" title="1931">1931</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Erik_Axel_Karlfeldt" title="Erik Axel Karlfeldt">Erik Axel Karlfeldt</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1932" title="1932">1932</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/John_Galsworthy" title="John Galsworthy">John Galsworthy</a> (per la sua originale arte narrativa, che trova la sua forma più alta ne <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/La_saga_dei_Forsyte" title="La saga dei Forsyte">La saga dei Forsyte</a>)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1933" title="1933">1933</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ivan_Alekseyevich_Bunin" title="Ivan Alekseyevich Bunin" class="mw-redirect">Ivan Alekseyevich Bunin</a> (per la precisione artistica con la quale ha trasposto le tradizioni classiche russe in prosa)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1934" title="1934">1934</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Pirandello" title="Luigi Pirandello">Luigi Pirandello</a> (per il suo coraggio e l'ingegnosa ripresentazione dell'arte drammatica e teatrale)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1935" title="1935">1935</a> - <small><i>non è stato assegnato</i></small></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1936" title="1936">1936</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Eugene_Gladstone_O%27Neill" title="Eugene Gladstone O'Neill">Eugene Gladstone O'Neill</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1937" title="1937">1937</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Roger_Martin_Du_Gard" title="Roger Martin Du Gard" class="mw-redirect">Roger Martin Du Gard</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1938" title="1938">1938</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pearl_Buck" title="Pearl Buck" class="mw-redirect">Pearl Buck</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1939" title="1939">1939</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Frans_Eemil_Sillanp%C3%A4%C3%A4" title="Frans Eemil Sillanpää">Frans Eemil Sillanpää</a></li></ul><div style="text-align: justify;"><br /></div><h2 style="text-align: justify;"><span class="mw-headline">1940 - 1949</span></h2><div style="text-align: justify;"><br /></div><ul style="text-align: justify;"><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1940" title="1940">1940</a> - <small><i>non è stato assegnato</i></small></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1941" title="1941">1941</a> - <small><i>non è stato assegnato</i></small></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1942" title="1942">1942</a> - <small><i>non è stato assegnato</i></small></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1943" title="1943">1943</a> - <small><i>non è stato assegnato</i></small></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1944" title="1944">1944</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Johannes_Vilhelm_Jensen" title="Johannes Vilhelm Jensen">Johannes Vilhelm Jensen</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1945" title="1945">1945</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gabriela_Mistral" title="Gabriela Mistral">Gabriela Mistral</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1946" title="1946">1946</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Hermann_Hesse" title="Hermann Hesse">Hermann Hesse</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1947" title="1947">1947</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Andr%C3%A9_Gide" title="André Gide">André Gide</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1948" title="1948">1948</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Stearns_Eliot" title="Thomas Stearns Eliot">Thomas Stearns Eliot</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1949" title="1949">1949</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/William_Faulkner" title="William Faulkner">William Faulkner</a></li></ul><div style="text-align: justify;"><br /></div><h2 style="text-align: justify;"><span class="mw-headline">1950 - 1959</span></h2><div style="text-align: justify;"><br /></div><ul style="text-align: justify;"><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1950" title="1950">1950</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Bertrand_Russell" title="Bertrand Russell">Bertrand Arthur William Russell</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1951" title="1951">1951</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Par_Fabian_Lagerkvist" title="Par Fabian Lagerkvist" class="mw-redirect">Par Fabian Lagerkvist</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1952" title="1952">1952</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Fran%C3%A7ois_Mauriac" title="François Mauriac">François Mauriac</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1953" title="1953">1953</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Winston_Churchill" title="Winston Churchill">Winston Leonard Spencer Churchill</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1954" title="1954">1954</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ernest_Miller_Hemingway" title="Ernest Miller Hemingway" class="mw-redirect">Ernest Miller Hemingway</a> (per la sua maestria nell'arte narrativa, recentemente dimostrata con <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Il_vecchio_e_il_mare" title="Il vecchio e il mare" class="mw-redirect">Il vecchio e il mare</a> e per l'influenza che ha esercitato sullo stile contemporaneo)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1955" title="1955">1955</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Halldor_Kiljan_Laxness" title="Halldor Kiljan Laxness" class="mw-redirect">Halldor Kiljan Laxness</a> (per la vivida potenza epica con la quale ha rinnovato la grande arte narrativa dell'<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Islanda" title="Islanda">Islanda</a>)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1956" title="1956">1956</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Juan_Ram%C3%B3n_Jim%C3%A9nez" title="Juan Ramón Jiménez">Juan Ramón Jiménez</a> (per la sua poesia piena di slancio, che costituisce un esempio di spirito elevato e di purezza artisica nella lingua spagnola)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1957" title="1957">1957</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Camus" title="Albert Camus">Albert Camus</a> (per la sua importante produzione letteraria, che con perspicace zelo getta luce sui problemi della coscienza umana nel nostro tempo)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1958" title="1958">1958</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Boris_Leonidovi%C4%8D_Pasternak" title="Boris Leonidovič Pasternak">Boris Leonidovič Pasternak</a> (per i suoi importanti risultati sia nel campo della poesia contemporanea che in quello della grande tradizione epica russa)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1959" title="1959">1959</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Quasimodo" title="Salvatore Quasimodo">Salvatore Quasimodo</a> (per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi)</li></ul><div style="text-align: justify;"><br /></div><h2 style="text-align: justify;"><span class="mw-headline">1960 - 1969</span></h2><div style="text-align: justify;"><br /></div><ul style="text-align: justify;"><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1960" title="1960">1960</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Saint-John_Perse" title="Saint-John Perse">Saint-John Perse</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1961" title="1961">1961</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ivo_Andri%C4%87" title="Ivo Andrić">Ivo Andrić</a> (per la forza epica con la quale ha tracciato temi e descritto destini umani tratti dalla storia del proprio Paese)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1962" title="1962">1962</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/John_Steinbeck" title="John Steinbeck">John Steinbeck</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1963" title="1963">1963</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgos_Seferis" title="Giorgos Seferis">Giorgos Seferis</a> (per i suo scritti eminentemente lirici, ispirati da un profondo legame con il mondo della cultura ellenica)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1964" title="1964">1964</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Paul_Sartre" title="Jean-Paul Sartre">Jean-Paul Sartre</a> <small><i>rifiutato</i></small> (per la sua opera che, ricca di idee e pregna di spirito di libertà e ricerca della verità, ha esercitato un'influenza di vasta portata nel nostro tempo)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1965" title="1965">1965</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Michail_Aleksandrovich_Sholokhov" title="Michail Aleksandrovich Sholokhov" class="mw-redirect">Michail Aleksandrovich Sholokhov</a> (per la potenza artistica e l'integrità con le quali, nella sua epica del <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Don_%28fiume_russo%29" title="Don (fiume russo)">Don</a>, ha dato espressione a una fase storica nella vita del popolo russo)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1966" title="1966">1966</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Shmuel_Yosef_Agnon" title="Shmuel Yosef Agnon">Shmuel Yosef Agnon</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Nelly_Sachs" title="Nelly Sachs">Nelly Sachs</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1967" title="1967">1967</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Miguel_%C3%81ngel_Asturias" title="Miguel Ángel Asturias">Miguel Ángel Asturias</a> (per i suoi vigorosi risultati letterari, profondamente radicati nei tratti distintivi e nelle tradizioni degli Indiani dell'America Latina)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1968" title="1968">1968</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Yasunari_Kawabata" title="Yasunari Kawabata">Yasunari Kawabata</a> (per la sua abilità narrativa, che esprime con grande sensibilità l'essenza del pensiero giapponese)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1969" title="1969">1969</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Samuel_Beckett" title="Samuel Beckett">Samuel Beckett</a></li></ul><div style="text-align: justify;"><br /></div><h2 style="text-align: justify;"><span class="mw-headline">1970 - 1979</span></h2><div style="text-align: justify;"><br /></div><ul style="text-align: justify;"><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1970" title="1970">1970</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Aleksandr_Sol%C5%BEenicyn" title="Aleksandr Solženicyn" class="mw-redirect">Aleksandr Solženicyn</a> (per la forza etica con la quale ha proseguito l'indispensabile tradizione della letteratura russa)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1971" title="1971">1971</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pablo_Neruda" title="Pablo Neruda">Pablo Neruda</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1972" title="1972">1972</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Heinrich_B%C3%B6ll" title="Heinrich Böll">Heinrich Böll</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1973" title="1973">1973</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Patrick_White" title="Patrick White">Patrick White</a> (per un'arte narrativa epica e psicologica che ha introdotto un nuovo continente nella letteratura)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1974" title="1974">1974</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Eyvind_Johnson" title="Eyvind Johnson">Eyvind Johnson</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Harry_Martinson" title="Harry Martinson">Harry Martinson</a> rispettivamente (per un'arte narrativa, lontana da vedersi negli anni e nei paesi, al servizio della libertà) e (per una scrittura che cattura le gocce di rugiada e riflette il cosmo)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1975" title="1975">1975</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Eugenio_Montale" title="Eugenio Montale">Eugenio Montale</a> (per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1976" title="1976">1976</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Saul_Bellow" title="Saul Bellow">Saul Bellow</a> (per la sensibilità umana e la sottile analisi della cultura contemporanea che si trovano combinati nella sua opera)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1977" title="1977">1977</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Vicente_Aleixandre" title="Vicente Aleixandre">Vicente Aleixandre</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1978" title="1978">1978</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Isaac_Bashevis_Singer" title="Isaac Bashevis Singer">Isaac Bashevis Singer</a> (per la sua veemente arte narrativa che, radicata nella tradizione culturale ebraico-polacca, fa rivivere la condizione umana universale)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1979" title="1979">1979</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Odysseus_Elytis" title="Odysseus Elytis">Odysseus Elytis</a></li></ul><div style="text-align: justify;"><br /></div><h2 style="text-align: justify;"><span class="mw-headline">1980 - 1989</span></h2><div style="text-align: justify;"><br /></div><ul style="text-align: justify;"><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1980" title="1980">1980</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Czeslaw_Milosz" title="Czeslaw Milosz" class="mw-redirect">Czeslaw Milosz</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1981" title="1981">1981</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Elias_Canetti" title="Elias Canetti">Elias Canetti</a> (per i suoi lavori caratterizzati da un'ampia prospettiva, ricchezza di idee e potere artistico)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1982" title="1982">1982</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gabriel_Garc%C3%ADa_M%C3%A1rquez" title="Gabriel García Márquez">Gabriel García Márquez</a> (per i suoi romanzi e racconti, nei quali il fantastico e il realistico sono combinati in un mondo riccamente composto che riflette la vita e i conflitti di un continente)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1983" title="1983">1983</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/William_Golding" title="William Golding">William Golding</a> "for his novels which, with the perspicuity of realistic narrative art and the diversity and universality of myth, illuminate the human condition in the world of today".</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1984" title="1984">1984</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jaroslav_Seifert" title="Jaroslav Seifert">Jaroslav Seifert</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1985" title="1985">1985</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Claude_Simon" title="Claude Simon">Claude Simon</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1986" title="1986">1986</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Wole_Soyinka" title="Wole Soyinka">Wole Soyinka</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1987" title="1987">1987</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Brodsky" title="Joseph Brodsky" class="mw-redirect">Joseph Brodsky</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1988" title="1988">1988</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Naguib_Mahfouz" title="Naguib Mahfouz">Naguib Mahfouz</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1989" title="1989">1989</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Camilo_Jos%C3%A9_Cela" title="Camilo José Cela">Camilo José Cela</a></li></ul><div style="text-align: justify;"><br /></div><h2 style="text-align: justify;"><span class="mw-headline">1990 - 1999</span></h2><div style="text-align: justify;"><br /></div><ul style="text-align: justify;"><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1990" title="1990">1990</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Octavio_Paz" title="Octavio Paz">Octavio Paz</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1991" title="1991">1991</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Nadine_Gordimer" title="Nadine Gordimer">Nadine Gordimer</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1992" title="1992">1992</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Derek_Walcott" title="Derek Walcott">Derek Walcott</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1993" title="1993">1993</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Toni_Morrison" title="Toni Morrison">Toni Morrison</a> (che in racconti caratterizzati da forza visionaria e rilevanza poetica dà vita ad un aspetto essenziale della realtà americana)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1994" title="1994">1994</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Kenzabur%C5%8D_%C5%8Ce" title="Kenzaburō Ōe">Kenzaburō Ōe</a> (che con forza poetica crea un mondo immaginario in cui vita e mito si condensano per formare uno sconcertante ritratto dell'attuale condizione umana)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1995" title="1995">1995</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Seamus_Heaney" title="Seamus Heaney" class="mw-redirect">Seamus Heaney</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1996" title="1996">1996</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Wis%C5%82awa_Szymborska" title="Wisława Szymborska">Wisława Szymborska</a> (per la poesia che con ironica precisione permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti di realtà umana)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1997" title="1997">1997</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dario_Fo" title="Dario Fo">Dario Fo</a> (seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1998" title="1998">1998</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jos%C3%A9_Saramago" title="José Saramago">José Saramago</a> (che con parabole sostenute da immaginazione, compassione e ironia ci permette ancora una volta di afferrare una realtà illusoria)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/1999" title="1999">1999</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/G%C3%BCnter_Grass" title="Günter Grass">Günter Grass</a></li></ul><div style="text-align: justify;"><br /></div><h2 style="text-align: justify;"><span class="mw-headline">2000 - 2009</span></h2><div style="text-align: justify;"><br /></div><ul style="text-align: justify;"><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/2000" title="2000">2000</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gao_Xingjian" title="Gao Xingjian">Gao Xingjian</a> (per un'opera dal valore universale, intuito pungente e ingenuità linguistica che hanno aperto nuove strade al romanzo e al teatro cinese)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/2001" title="2001">2001</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Vidiadhar_Surajprasad_Naipaul" title="Vidiadhar Surajprasad Naipaul">Vidiadhar Surajprasad Naipaul</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/2002" title="2002">2002</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Imre_Kert%C3%A9sz" title="Imre Kertész">Imre Kertész</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/2003" title="2003">2003</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/John_Maxwell_Coetzee" title="John Maxwell Coetzee">John Maxwell Coetzee</a></li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/2004" title="2004">2004</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Elfriede_Jelinek" title="Elfriede Jelinek">Elfriede Jelinek</a> (per il flusso melodico di voci e controvoci in romanzi e testi teatrali, che con estremo gusto linguistico rivelano l’assurdità dei cliché sociali e il loro potere)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/2005" title="2005">2005</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Harold_Pinter" title="Harold Pinter">Harold Pinter</a> (perché nelle sue commedie [egli] scopre il baratro che sta sotto le chiacchiere di tutti i giorni e spinge ad entrare nelle stanze chiuse dell'oppressione)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/2006" title="2006">2006</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Orhan_Pamuk" title="Orhan Pamuk">Orhan Pamuk</a> (perché nel ricercare l'anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture).</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/2007" title="2007">2007</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Doris_Lessing" title="Doris Lessing">Doris Lessing</a> (cantrice dell'esperienza femminile, che con scetticismo, fuoco e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa)</li><li><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/2008" title="2008">2008</a> - <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Marie_Gustave_Le_Cl%C3%A9zio" title="Jean-Marie Gustave Le Clézio">Jean-Marie Gustave Le Clézio</a> (autore di nuove partenze, avventura poetica e estasi sensuale, esploratore di un'umanità al di là e al di sotto della civiltà regnante)</li></ul><div style="text-align: justify;"><span style="font-weight: bold;">Questa pagina la dovrò aggiornare il 10 dicembre...2008</span><br /><span style="font-weight: bold;"></span><br /><span style="font-weight: bold;"></span><br /><span style="font-weight: bold;"></span></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-11957692588185437282008-10-29T12:45:00.007+01:002008-10-30T10:20:52.608+01:00Poirot sul Nilo<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYTyzCX28o17Q-69Jgi0eNMCGBXos6Vqr-TmNNP3a-45Wgvf8ZBO2GQaro-hz80PlOelcaUcvMRwhlWZJAmtjuCEorsjHfZGv5_DokVM3i9RK4X6pmCUlntl0UWqQ6C6HZW4n8yh8KyvU/s1600-h/NiloH.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 183px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYTyzCX28o17Q-69Jgi0eNMCGBXos6Vqr-TmNNP3a-45Wgvf8ZBO2GQaro-hz80PlOelcaUcvMRwhlWZJAmtjuCEorsjHfZGv5_DokVM3i9RK4X6pmCUlntl0UWqQ6C6HZW4n8yh8KyvU/s320/NiloH.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5262542360921847522" border="0" /></a>Ho appena finito di leggere questo libro (la copertina non è questa, ho preso un immaggine a caso). Ovviamente per chi conosce agatha Christie sa che Poirot è un personaggio da lei inventato. Ho cercato un po su internet e ho visto i vari libro con poirot eccoli qua in ordine per uscita...<br /><br /><span style="font-style: italic; font-weight: bold;">Dal 1920 alla seconda guerra mondiale </span><br /><br />•Poirot a Styles Court (1920)<br />•Aiuto, Poirot! (1923)<br />•Poirot indaga (1925)<br />•L'assassinio di Roger Ackroyd o Dalle nove alle dieci (1926)<br />•Poirot e i quattro (1927)<br />•Il mistero del treno azzurro (1928)<br />•Il pericolo senza nome (1932)<br />•Se morisse mio marito (1933)<br />•Assassinio sull'Orient Express (1934)<br />•Tragedia in tre atti (1935)<br />•La serie infernale (1935)<br />•Delitto in cielo (1935)<br />•Non c'è più scampo (1936)<br />•Carte in tavola (1936)<br />•Assassinio sul Nilo o Poirot sul Nilo (1937)<br />•Due mesi dopo (1937)<br />•Quattro casi per Hercule Poirot (1937)<br />•La domatrice (1938)<br />•Il Natale di Poirot (1938)<br />•La parola alla difesa (1940)<br />•Poirot non sbaglia (1940)<br />•Corpi al sole (1941)<br />•Il ritratto di Elsa Greer (1943)<br />•La dama velata e altre storie (raccolta di brevi racconti; in due di questi appare Poirot.<br />Il libro è stato scritto tra il 1923 e il 1933)<br /><span style="font-weight: bold;">Dopoguerra </span><br />•Poirot e la salma (1946)<br />•Le fatiche di Hercule (1947)<br />•Alla deriva (1948)<br />•Il mondo di Hercule Poirot (1951)<br />•Fermate il boia (1952)<br />•Dopo le esequie (1953)<br />•Poirot si annoia (1955)<br />•La sagra del delitto (1956)<br />•Macabro quiz (1959)<br />•Sfida a Poirot (1963)<br />•Sono un'assassina? (1966)<br />•Poirot e la strage degli innocenti (1969)<br />•Gli elefanti hanno buona memoria (1972)<br />•I primi casi di Poirot (1974)<br />•Sipario (1975)<br /><br />Devo dire che mi sto appassionando a questa autrice. Sicuramente il prossimo libro che leggerò sarà sicuramente suo ma, può essere anche che cambio. Non perchè non piaccia più ma solo per aveere una visione a 360°. Dopo avere fatto questo breve commento personale passiamo alla recensione di del libro in questione.<br />Ovviamente è inutile dire che i libri sono tutti in inglese quindi qualcuno li dovrà pure tradure, nel nostro caso è stato Enrico Piccini.<br /><br />Cominciamo subito:<br />Tutta la storia che starò per raccontare come lo si capisce dal titolo è ambientata in Egitto (per questo ho fatto una ricerca sulla biblioteca di Alessandria. da qui mi sono ispirato).<br />Esattamente non proprio sulla terra ferma come si può capire ma, sul un piroscafo che fa varie tappe.<br />In tutto il romanzo sono un duplice tentato omicidio e un triplice omicidio sull'imbarcazione. Fate attenzione a questo dettaglio (per chi leggerà il libri capirà a cosa mi riferisco).<br />Non vorrei fare il bastardo da non dirvi perchè dovete fare attenzione ma, se lo dico adesso finisce subito la sorpresa e proprio questo il bello del libro. Sul mio libro sono ben 218 pagine piene ma vale la pena leggerle tutte. Be' a me piace il mistero quindi dico che il libro mi è piaciuto ma, a chi non è attratto da questo genere può semplicemente dire che non li/le piace. In questo romanzo il presunto assassino è stato molto bravo ed ha cercato di ingannare Poirot ma, non ci è riuscito. Qunto rigurda i personaggi, ne sottolineo solo un in particlare perchè mi ricorda un fun del blog. Ci sta un archeologo che qundo è intrato in scena ho pensato subito a Claudio. Poi il resto dei personaggi li lascio scoprire al futuro lettore.<br />Io come voto gli darei ottimo. Quando poi leggerò anche gli altri vedrò se è meglio il nuovo stesso questo. Per tutti quanti, il migliore è stato Assassinio sull'Orient Express che è uscito nel 1934. Per adesso mi è piacuto questo di Agatha poi quando lo leggerò vedremo. Secondo me molta gente ha letto solo quello quindi dice che è stato stupendo. Precisiamo che io quel libro non lo conosco quindi non mi posso permettere di giudicarlo.<br /><br /><span style="font-weight: bold;"></span><br />Aspetto un vostro commento.<br /></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-85407532009217812722008-10-28T17:49:00.001+01:002008-10-28T18:28:27.873+01:00Biblioteca Alessandria d'egitto<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJKzhWO5WuDXkwawwWZyh8AOTMrbCnfjnL4L5fWFxj1f5l4BLPO2F9rjrtJCG7XdWxgnVzH0W_FQ2y60HnxWNMl94xSIzZupwyhA91CTMzHjcRxCNfLKxdIcixthk4SQBA_-FATaUFvz4/s1600-h/T013913A.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 320px; height: 313px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJKzhWO5WuDXkwawwWZyh8AOTMrbCnfjnL4L5fWFxj1f5l4BLPO2F9rjrtJCG7XdWxgnVzH0W_FQ2y60HnxWNMl94xSIzZupwyhA91CTMzHjcRxCNfLKxdIcixthk4SQBA_-FATaUFvz4/s320/T013913A.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5262257828279934274" border="0" /></a><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;">Inaugurata ufficialmente la biblioteca più grande della Terra, quella di Alessandria d'Egitto (che potrà contenere fino ad 8 milioni di volumi, disposta su 11 piani per una superficie totale di 85.000 mq e con una sala di lettura di 25.000 mq), eretta proprio sulle fondamenta dell'altra mitica biblioteca, costruita tre secoli prima di Cristo.</span><br /><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"> La biblioteca di Alessandria d'Egitto possedeva settecentomila volumi, che toccavano ogni branca del Sapere umano. Attorno ad essa, all'adiacente anfiteatro di anatomia e all'osservatorio astronomico, i più grandi uomini che fino allora il genere umano avesse prodotto, studiavano filosofia, geografia, meteorologia, anatomia, geometria, astronomia, in piena libertà. Alessandro Magno - il cui precettore era stato Aristotele - con le sue campagne militari era riuscito a diffondere la lingua, la cultura ed il sapere dei Greci per l'intera Asia Minore e la Mesopotamia, sino in Oriente.</span><br /><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"> Era nato il Sapere, la Conoscenza, la libera speculazione filosofica: Ari-stotele, Platone, Ippocrate etc. dissero: Basta con i miti, basta con le su-perstizioni. Cerchiamo di spiegarci i fenomeni della natura con il bene più prezioso che abbiamo: l'intelletto, la Ragione. L'acqua, il fuoco, la terra, l'aria, il nostro corpo, le malattie: proviamo a scoprire i segreti di madre natura con lo studio, con l'indagine.</span><br /><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"> Ma due eventi bloccarono il cammino della Conoscenza intrapreso dalla cultura ellenistica: Roma prima, e di seguito il Cristianesimo.</span><br /><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"> E pensare che sarebbe bastato che i filosofi e gli scienziati che operavano attorno alla Biblioteca e al Museo di Alessandria d'Egitto avessero potuto continuare la loro opera di studio e d'indagine... ed il mondo non avrebbe perso 1500 anni. Basti pensare che Eratostene, nel 244 a.C., aveva calcolato la circonferenza terrestre commettendo un errore di soli 70 km... su un totale di 40.000.</span><br /><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"> Nel 47 a.C. le legioni di Giulio Cesare entrarono in Alessandria d'Egitto e diedero fuoco alla Biblioteca. Un terzo dei 700.000 volumi andò distrutto. Nel 392 d.C. i cristiani bruciarono i restanti due terzi. Rimaneva come unica depositaria della scienza dei Greci una donna pagana, Ipazia, filosofa, scienziata, astronoma. Rifiutò di convertirsi al cristianesimo. Dietro ordine del vescovo e patriarca Cirillo (San Cirillo, dottore della Chiesa) venne fatta a pezzi e bruciata in un letamaio. Era il 415 d.C.</span><br /><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"> Con il martirio di Ipazia, venne distrutta non solo una delle menti più ge-niali della storia dell'umanità, ma una delle più esemplari comunità scientifiche di ogni epoca. Occorre attendere oltre 1200 anni prima che menti coraggiose tornino a puntare lo sguardo in cielo e studiare astro-nomia (Galileo Galilei e Giordano Bruno: il primo imprigionato per aver professato la teoria eliocentrica per prima studiata da Aristarco di Samo, il secondo bruciato vivo dalla Chiesa di Roma il 17 febbraio dell'anno Santo 1600 per aver teorizzato universi infiniti).</span><br /><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"> Dopo che l'ebbero trucidata, nessuno ebbe il coraggio di proclamarsi al-lievo di Ipazia, nessun filosofo - che l'aveva acclamata quand'era sua maestra - ebbe la forza di proclamarsi suo erede. L'allievo prediletto Si-nesio di Cirene - che l'aveva chiamata <i>benefattrice, madre, sorella e maestra</i> - tradì il suo insegnamento, si convertì e divenne vescovo di Tolemaide ed alleato fedele del patriarca Cirillo.</span><br /><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"> Dei tredici volumi di Ipazia di commento all'aritmetica di Diofanto (il padre dell'algebra), degli otto volumi sulle <i>Coniche di Apollonio</i> (spiegazione delle orbite dei pianeti), del trattato su Euclide e su Tolomeo, del <i>Corpus Astronomico</i> - raccolta di tavole sui corpi celesti, dei testi di meccanica e tecnologia, degli strumenti scientifici che aveva realizzato (astrolabio piatto, planisfero e idroscopio)... di tutta la sua immensa opera scientifica, il vescovo e patriarca Cirillo si adoperò affinché venisse distrutto tutto, per cancellare persino il ricordo dell'astronoma e matematica di Alessandria d'Egitto.</span><br /><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"> Quel poco che si salvò, venne saccheggiato dai crociati nella biblioteca di Costantinopoli ed oggi è conservato a Roma, nella Biblioteca Vaticana.</span><br /><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"> L'Europa divenne cristiana: il Sapere e la Scienza vennero messi al bando.</span><br /><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"> Le tenebre caddero sul cammino della Conoscenza per oltre un millennio.</span><br /><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"> Sopra le ceneri della più grande biblioteca dell'antichità, proprio là dove venne sacrificata Ipazia, astro incontaminato della sapiente cultura, martire e profeta della Ragione, il <b>16 ottobre 2002</b> potremo osservare sulle mura esterne di granito della nuova biblioteca di Alessandria d'Egitto <b>le incisioni dei 4 mila caratteri che rappresentano tutti gli alfabeti del mondo</b>.</span><br /><span style="font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;"> È tornato in vita il sogno di Alessandro Magno, dei Tolomei, di Aristarco, di Euclide, Archimede, Ipazia: oggi come duemila anni fa, questo edificio si erge come unica ultima speranza del genere umano che sembra abbia perso il suo bene più prezioso: l'uso della Ragione.</span></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-30630435787378751802008-09-27T17:21:00.001+02:002008-10-22T20:25:29.174+02:00Letteratura gialla: Le origini<span style="font-size:100%;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Il giallo è un genere di narrativa popolare di successo nato verso la metà del XIX secolo e sviluppatosi nel Novecento. Dalla letteratura il giallo si è esteso agli altri mass media, prima alla radio e al cinema, poi ai fumetti e alla televisione.</span><br /></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-size:100%;"><br /></span></div><div style="color: rgb(0, 0, 0); text-align: justify;"><span style="font-size:100%;">L'oggetto fondamentale della letteratura gialla è il crimine, oltre alle relative indagini per scoprirne il colpevole. Viene normalmente distinto dagli altri generi letterari, come la fantascienza o il romanzo storico, ma i confini tra i diversi generi e il giallo sono spesso molto labili. Il genere principale è a sua volta diviso in diversi sottogeneri (anch'essi dai confini non sempre ben delineati), come il giallo classico, il poliziesco, il noir, fino ai più specifici legal e medical thriller.<br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size:100%;"><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Il termine "giallo" (che solo in Italia si usa in questa accezione) si deve alla collana Il Giallo Mondadori, ideata da Lorenzo Montano e pubblicata da Arnoldo Mondadori a partire dal 1929: il calco giallo, dal colore della copertina, ha sostituito in Italia quello di poliziesco, rimasto per altro nei paesi francofoni (roman policier) e anglosassoni (detective fiction).</span><br /><br /><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Storia del giallo</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">È probabile che si possa far coincidere la nascita del giallo con la pubblicazione, nel 1841, de I delitti della via Morgue di Edgar Allan Poe, in cui compare il personaggio di Auguste Dupin, le cui enormi capacità deduttive gli permettono di risolvere casi criminali senza nemmeno recarsi sui luoghi dei delitti, solo leggendone resoconti giornalistici. È a questo personaggio che in qualche modo si rifà Arthur Conan Doyle nel creare quello, ben più famoso, di Sherlock Holmes, protagonista del romanzo Uno studio in rosso del 1887, che contende a La pietra di Luna di Wilkie Collins del 1867 il titolo di primo romanzo giallo mai pubblicato.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Da allora il genere ha conosciuto sempre maggior fortuna, dapprima soprattutto di pubblico e poi di critica. Numerosi i generi che si sono ispirati e distaccati dal giallo e numerosissimi gli autori che vi si sono dedicati e che hanno raggiunto fama mondiale, da Agatha Christie, creatrice dei personaggi di Hercule Poirot e miss Marple (1890-1976) il cui primo romanzo, Poirot a Styles Court è del 1920 a Georges Simenon (1903-1989), il creatore del Commissario Maigret, da Raymond Chandler (1888-1959), a Rex Stout (1886-1975), padre di Nero Wolfe; per arrivare ai giorni nostri e alle opere di Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli per citare solo alcuni autori.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Il giallo non è limitato ai libri: oltre al cinema, vi sono numerosi esempi anche nei fumetti, come il manga e anime Detective Conan, ideato dal mangaka-giallista Gosho Aoyama.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Il giallo nelle sue diverse accezioni </span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Sono molti gli attributi del romanzo giallo, alcune volte usati come sinonimi, altre per ulteriormente caratterizzarlo o addirittura categorizzarlo in sotto-generi. Sinonimi in altre lingue sono il kriminalroman tedesco, il thriller o la crime novel anglosassone, il noir o il polar dei francesi.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Di seguito si riporta un elenco di vari sottogeneri del giallo, premettendo che si tratta di una classificazione arbitraria e che singole opere possono trovar posto in più di una categoria; in ogni categoria sono indicati uno o più autori a titolo di esempio.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Giallo deduttivo o giallo classico </span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Definito in inglese whodunit, cioè chi l'ha fatto, chi è stato, il giallo deduttivo, chiamato anche giallo classico o ad enigma, rappresenta la tipologia più antica e tradizionale del giallo: un investigatore, spesso privato o dilettante, indaga su un delitto e scopre il colpevole in base a indizi più o meno nascosti e fuorvianti. Le storie si svolgono in un ambiente isolato (ad esempio una villa in campagna, un albergo, un treno in viaggio) ed i sospettati fanno parte di una cerchia ristretta e ben definita. Nel giallo classico hanno grande importanza sia il sistema utilizzato dall'assassino per compiere il delitto, sia gli alibi ed i moventi dei personaggi. Un classico di questo sotto-genere è il cosiddetto enigma della camera chiusa, cioè un giallo in cui la vittima di un delitto viene trovata uccisa in un contesto "impossibile", ad esempio all'interno di un ambiente apparentemente sigillato dall'interno.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Hard boiled </span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Il giallo hard boiled è il genere americano per eccellenza, quello in cui il crimine viene combattuto da un detective privato con metodi spesso non meno violenti o più corretti di quelli usati dal delinquente. Fin dall'inizio si è contrapposto, per il suo realismo talora spietato, al giallo tradizionale degli autori inglesi con la sua manichea distinzione tra i buoni e i cattivi. I maggiori esponenti di questo filone sono Raymond Chandler, Dashiell Hammett, James M. Cain e James Hadley Chase.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Noir </span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Spesso, specie di recente, tenuto distinto o addirittura contrapposto al giallo, il noir rappresenta l'altra faccia della storia di un crimine, quella vista dalla parte del criminale o dalla parte di chi vi è coinvolto senza volerlo. Nelle storie noir manca la consolatoria e razionalizzante soluzione finale di un mistero con conseguente cattura del colpevole, caratteristica del giallo classico. Nel noir, diretto discendente dell'hard-boiled americano attraverso i romanzi e racconti di Cornell Woolrich e James M. Cain, non ci sono storie enigmatiche, l'attenzione è invece posta sull'ambiente in cui avvengono le storie criminali e sulla psicologia dei personaggi.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Un'altra definizione di recente utilizzata in Italia per questo genere di romanzo è giallo sociale. Tra gli autori vi sono Jean-Claude Izzo, Massimo Carlotto, Marcello Fois. Per la verità il romanzo sociale ha radici ben definite nella tradizione ottocentesca con finalità soprattutto di denuncia e dai contenuti moralistici. Giova ricordare in Italia, per la forte connotazione di torbide storie, il filone partenopeo: Francesco Mastriani, Antonio Ranieri e Salvatore Di Giacomo hanno dato al romanzo sociale una particolare impronta a tinte nere. Al centro della narrazione le condizioni di vita dei perdenti, vittime di soprusi e di violenze. A Napoli Massimo Siviero, nel solco della tradizione mastrianesca, in chiave moderna, è riuscito a conciliare la tecnica del giallo investigativo con la narrazione nera e d'ambiente; sullo sfondo una criminalità sempre vincente. La sua finalità dichiarata non è quella di far evadere ma di invadere il lettore.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Poliziesco </span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Un tipo di giallo in cui la soluzione del caso è affidata all'opera degli investigatori istituzionali, la polizia nelle sue varie forme nazionali. Definito in inglese Police procedural, nel romanzo poliziesco vengono fedelmente descritte le normali operazioni (procedure) di polizia. Ed McBain (Evan Hunter), Georges Simenon, Michael Connelly sono alcuni tra i maggiori autori.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Giallo psicologico </span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">In questo genere di giallo l'autore si concentra, più che sugli indizi materiali o sulla descrizione di un ambiente criminale, sulla figura del protagonista, spesso eroe negativo, e sui rapporti tra i vari personaggi. Patricia Highsmith è considerata la regina di questo filone. In genere la struttura del giallo psicologico è più elaborata per lo sviluppo dell'indagine introspettiva con ricadute anche sulla forma sintattica meno asciutta e l'uso di incisi e di proposizioni subordinate.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Thriller </span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Anche detto giallo a suspense o d'azione (denominato, con espressione inglese, thrilling o thriller = che eccita, che procura brivido). Nato nel periodo tra le due guerre mondiali sullo sfondo delle metropoli statunitensi colpite dalla violenza dei gangster e della mafia, esso si è strettamente legato al cinema, tanto che gli scrittori che ne divennero i principali esponenti lavorarono anche alla sceneggiatura di numerosi film. A differenza del giallo a enigma, costruito attorno a un delitto già avvenuto o che avviene solitamente nelle prime pagine e del quale bisogna scoprire il colpevole, nel giallo a suspense il lettore assiste direttamente alla preparazione e all'esecuzione del crimine, subendo un forte coinvolgimento emotivo in un clima di crescente tensione.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Legal thriller </span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">È detto legal thriller il giallo in cui protagonisti e risolutori sono gli avvocati e le aule giudiziarie, i cui meccanismi vengono dettagliatamente riprodotti. Si intreccia spesso al Police procedural. Tra gli autori principali vi sono Erle Stanley Gardner, Scott Turow, John Grisham.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Storicamente alcuni autori (Massimo Siviero) ne fanno risalire l'origine al V secolo a.C. con Antifonte di Ramnunte, oratore ateniese da non confondere con il poeta tragico. Diremmo oggi il Perry Mason degli Ateniesi. Delle sue opere restano frammenti e orazioni per omicidio, esercitazioni difensive con processi simulati. Per primo rese pubblici i suoi discorsi giudiziari. Da ricordare per la stringente attualità Accusa di veneficio contro una matrigna.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Difese se stesso dall'accusa di intelligenza con il nemico nel colpo di stato dei Quattrocento: aveva cercato la pace con Sparta. Nonostante l'oratoria convincente della sua arringa, fu condannato a morte.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Medical thriller </span><br /><br /></span> </div><div style="color: rgb(0, 0, 0); text-align: justify;"><span style="font-size:100%;">In questa categoria di gialli giocano il ruolo principale il medico legale e gli specialisti della polizia scientifica che, sulla base degli indizi raccolti con l'esame del cadavere e della scena del delitto, assicurano alla giustizia il colpevole. Patricia Cornwell e Kathy Reichs sono le autrici più rappresentative.<br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size:100%;"><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Action e Techno thriller</span><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"> Per approfondire, vedi le voci Action-thriller e Techno-thriller.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">I due generi si trovano spesso collegati l'uno all'altro, e diverse volte sono quasi la stessa identica cosa. Il primo è spesso visto come una estremizzazione dei classici romanzi d'avventura, caratterizzato da un ritmo decisamente hollywoodiano (Matthew Reilly). Il secondo unisce le azioni e i colpi di scena ad attente e precise spiegazioni di tipo scientifico in diversi campi, dall'astronomia alla medicina (Michael Crichton).</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Giallo storico</span><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"> Per approfondire, vedi la voce Giallo storico.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Più che un genere, o sottogenere, rappresenta un particolare tipo di collocazione temporale di un giallo, che generalmente è di tipo tradizionale. Si avrà così il giallo medievale, quello ambientato nella Roma dei classici, quello egizio, quello in cui il detective di turno è un personaggio storico, come Aristotele o Dante Alighieri. Tra gli autori Ellis Peters, Margaret Doody, il duo Monaldi & Sorti (creatori della saga il cui protagonista è l'abate Atto Melani) e l'italiana Danila Comastri Montanari, creatrice della serie in cui ad investigare è il senatore romano Publio Aurelio Stazio. Da ricordare anche Michael Gregorio con i suoi due romanzi (Critica della ragion criminale e I giorni dell'espiazione) che si svolgono in una fosca Prussia sconvolta dalle guerre napoleoniche.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Una variante particolare del giallo storico, ormai accettata in questa definizione per via della distanza temporale del contesto storico evocato, è quella del poliziesco ambientato nella prima metà del Ventesimo secolo. In questo specifico segmento del giallo storico, negli ultimi anni si sono segnalati scrittori come gli inglesi Philip Kerr e Alan Furst, l'italiano Carlo Lucarelli, l'italo-americana Ben Pastor, creatrice quest'ultima della saga di Martin Bora, un ufficiale-detective tedesco della Wehrmacht indirettamente ispirato alla figura di Claus von Stauffenberg che vanamente attentò alla vita di Hitler ed il polacco Marek Krajewski con una serie di romanzi ambientati nella Breslavia fra le due guerre.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Serial killer</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Anche nel caso del serial killer più che di un genere si tratta di una particolare tipologia di romanzo giallo applicata in diversi ambiti (poliziesco, medical thriller, giallo psicologico e persino giallo classico: in fondo in Dieci piccoli indiani di Agatha Christie troviamo all'opera un serial killer ancorché atipico perché per questo carnefice più che l'identità delle vittime assai spesso casuali, conta la serialità delle esecuzioni). Si tratta di romanzi in cui il criminale, per un motivo preciso ma inspiegabile o perché è uno psicopatico o quanto meno un soggetto fortemente disturbato, uccide in serie più vittime, per lo più utilizzando un modus operandi meticolosamente studiato e ripetitivo. Tra gli autori che possono essere citati Jeffery Deaver e, in Italia, Giorgio Faletti.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Giallo in televisione </span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">L'affascinante e misterioso mondo del giallo, non poteva non espandersi dalla sua sfera d'origine letteraria per influenzare altri aspetti della società: tra questi, vi sono la televisione e la radio. La tv, in particolare, ha inciso moltissimo nel rivoluzionare il giallo negli ultimi decenni, creando figure nuove, originali, che si sono imposte presso un vastissimo pubblico internazionale. Si tratta di telefilm che hanno riscosso successo in tutto il mondo, fortemente impregnati dall'atmosfera del giallo e dalle sue caratteristiche, ma che hanno sempre contribuito a rinnovare il genere e a proporlo a una massa di persone certamente più notevole rispetto a quella raggiungibile dai libri.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Tra le serie gialle più famose, si annoverano:</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"> * La signora in giallo, telefilm americano trasformato dalla protagonista Angela Lansbury, che veste i panni della giallista Jessica Fletcher, e dalle sue peculiarità di anziana ma agile, abile e simpatica scrittrice-detective, in un vero e proprio cult a livello mondiale, prodotto dall'americana CBS dal 1984 al 1996, e tutt'oggi trasmesso in Italia da Rai Uno.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Il telefilm risulta un mix stilistico tra le più affascinanti caratteristiche del giallo classico e la coinvolgente dinamica del thriller, con un tocco che sa di un'Agatha Christie in versione piacevolmente americana, premiata da un'infinità di riconoscimenti. In Italia, il telefilm, conseguendo oltre 6 milioni di ascoltatori in prima serata, si è confermato il genere più visto nella televisione italiana nel 2005.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"> * L'ispettore Derrick, altro grande successo del poliziesco televisivo, che narra le gesta del tedesco ispettore Derrick, anch'egli divenuto personaggio di gran fama in tutto il mondo, e che risolve eterogenei omicidi, trasmessi in Italia su Rai Uno.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"> * Il tenente Colombo, serie americana degli anni '70, che ebbe molta fortuna anche in Italia, oggi trasmessa da Rete 4.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"> * Il commissario Rex, telefilm austriaco nato negli anni '90: ambientato a Vienna, segue le eroiche e dinamiche "gesta" di Rex, un popolare pastore tedesco, che svolge un ruolo importante nella soluzione di omicidi.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"> * CSI: Scena del crimine, serial americano nato nel 2000, che ha avuto audience da record in tutto il mondo e anche in Italia dove è trasmesso su Italia 1 oltre che su canali satellitari, che inquadra le peripezie di equipes di polizia scientifica americana, con altrettanto popolari "doppi" come CSI: Miami o il più recente CSI: New York.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"> * Il commissario Montalbano, ispirato dai celeberrimi romanzi e racconti di Andrea Camilleri che ha preso parte alla stessa produzione televisiva che, trasmessa con successo su Rai Uno e recitata da Luca Zingaretti, ha reso l'attore nell'immaginario popolare italiano la figura stessa di Montalbano.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"> * Don Matteo, con Terence Hill, in cui l'attore impersona il carismatico personaggio di un prete-detective che collabora con una Compagnia di carabinieri in cui figurano gli attori il maresciallo capo Nino Frassica e il capitano Flavio Insinna; trasmessa su RaiUno, la serie ha ottento ottime performance d'ascolto, ed è la fiction Rai più famosa anche all'estero, giacché Don Matteo è presente anche su televisioni straniere.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"> * Detective Conan, famoso anime e manga di Gosho Aoyama, in televisione dal 2002.</span><br /><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"> * Il commissario De Luca, quattro film per la televisione per la regia di Antonio Frazzi, con protagonista il personaggio nato dalla penna di Carlo Lucarelli ed interpretato da Alessandro Preziosi in onda su RaiUno rispettivamente il 27 e 28 aprile ed il 4 ed 11 maggio 2008.</span><br /></span></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4896347140091255923.post-15369082668919727562008-09-25T16:10:00.006+02:002008-09-25T18:32:58.034+02:00Il caso di Charles Desxter Ward<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNxaobmFHRzsK0GoDKfYvLJZklOGAog-lIDm7lTpwBRMgBlMUWt882F82SAR3-j_JmZJ_agtsZRP6bVneW6pUYDMisQdx6CF0Ah03o5d9trn5IyD3sZFzyiKijF6q919EJ6KngUNjS8tU/s1600-h/libro.jpeg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNxaobmFHRzsK0GoDKfYvLJZklOGAog-lIDm7lTpwBRMgBlMUWt882F82SAR3-j_JmZJ_agtsZRP6bVneW6pUYDMisQdx6CF0Ah03o5d9trn5IyD3sZFzyiKijF6q919EJ6KngUNjS8tU/s320/libro.jpeg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5249962184023388466" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Ho appena finito di leggere questo libro. È uscito in Bur lo scorso aprile Il caso di Charles Dexter Ward <a href="http://www.libreriauniversitaria.it/BIT/8817016306/ASI/342781" target="_new"> </a>di H. P. Lovecraft, con una bella e ampia prefazione di Valerio Evangelisti. Lo scrittore americano, di innovatori della forma-romanzo come John Dos Passos, Faulkner ed Hemingway, fu un autentico antimodernista i cui echi letterari spaziano da Polidori a Poe, passando per Stoker e la struttura diaristica del romanzo del terrore.Un libro straordinario, che evoca orrori “impossibili” e paure ancestrali descrivendone solo l’aura immonda, per usare uno degli aggettivi più amati (e abusati) dall’inventore dell’immaginari Necromicon il più terribile dei libri proibiti...<span class="tcorpotesto"> Questo è il romanzo di un pazzo: Ward, personaggio schivo, opaco e studioso, si trasforma, lentamente, in una sorta di alieno, che incute terrore e sgomento. A indagare sul caso è uno psichiatra, che ha conosciuto Ward fin dalla giovinezza, e che scioglie il mistero scoprendo una realtà di orrore insospettabile, svelando pratiche ancestrali di resurrezione dei morti e oscure forze soprannaturali. A mio avviso è stato molto macabro, e pauroso. Per chi ha il coraggio io consiglio di leggerlo. Questo libro mi è stato reglato da una mia amica al mio compleanno. L'ho letto da poco, soltanto per il semplice motivo che ero già impegnato con altri libri. Devo dire che l'autore usa la suspanse e questo mi ha colpito. Nei precedenti libri di questo genere che ho letto, Agatha Christie per esempio, ho trovato una bella differenza. Essa sta che i libri della famosa scrittrice nomita qui sopra usano la logica. Devo dire come roamnzo mi è piaciuto più quello precendente.<br /></span></div>Andreahttp://www.blogger.com/profile/08222159929653245194noreply@blogger.com1